Il mito di Dracula al festival dei morsi mediatici

D i aspiranti vampiri è pieno il mondo e spesso non sappiamo come staccarceli di dosso. Tanto che un po' di nostalgia per quelli veri, dai canini aguzzi e l'occhio infossato dal terrore dell'alba, ci coglie alla sprovvista. Sarà perché sappiamo di poterli annientare con una collana d'aglio. Fatto sta che i discendenti di Vlad Tepes di Valacchia, antenato storico di ogni vampiro che si rispetti, e le atmosfere gotiche che li avvolgono ci attraggono inspiegabilmente.Dai tempi delle apparizioni in bianco e nero di Bela Lugosi, cinquant'anni esatti fa, a quelli di Christopher Lee, Klaus Kinski, Frank Langella, Gary Oldman, fino all'attesissimo "Twilight", il film sui teen-vampiri tratto dalla saga di Stephenie Meyer in uscita oggi in Italia, lo schiocco fatale del manto oscuro, il ghigno pronto a mordere e il candido collo delle splendide vittime sono tra le immagini indimenticabili della storia del cinema.
Ma anche del fumetto, della grafica e - chi non ha mai canticchiato "Dracula Dracula Dra..."?, della canzonetta. Da oggi tutti gli appassionati del mito di Dracula potranno succhiarne l'essenza letale in una due giorni dal titolo "Dark screen". Manifesti, locandine, memorabilia, film, anteprime, video e la presentazione del volume "The dark screen" (Gargoyle), documentatissimo omaggio ai vampiri del grande schermo, accoglieranno i visitatori all'Atelier Gluck Arte (via Gluck 45, per info e orari: www.ordinedeldrago.it). L'occasione data dai dieci anni di vita - o forse sarebbe il caso di dire di "non-morte" - festeggiati dall'Ordine del Drago, la prima grande associazione nata per lo studio e l'approfondimento della figura di Dracula, sia dal punto di vista storico che mediatico, fondata a Milano da Enrico Ercole e Gabrielle Maccichini proprio per "onorare la memoria" del conte Vlad. E per chi fosse ancora assetato di morsi fatali, il 24 novembre Gianfranco Manfredi presenterà, sempre all'Atelier Gluck, "Ho freddo" (Gargoyle), viaggio tra medicina e superstizione ai tempi dei primi casi di vampirismo documentati nel Rhode Island a fine Settecento. Oggi e domani, invece, l'Ordine del Drago metterà per la prima volta in mostra la sua ricca collezione di manifesti cinematografici, foto di scena, fotobuste, locandine, libri, pannelli illustrativi dedicati ai grandi attori che hanno impersonato il celebre transilvano, da "Nosferatu" (1922) a "Van Helsing" (2004), senza dimenticare le parodie che hanno fatto la fortuna del genere da "Fracchia contro Dracula" al warholiano "Dracula cercava sangue di vergine e morì di sete", oltre ad un centinaio di edizioni del romanzo "Dracula" di Bram Stoker in lingue diverse e di epoche diverse.

A chi avrà il coraggio di attendere lo scoccare della mezzanotte circondato da vampiri di ogni epoca, verrà servito un drink con liquori ispirati a Dracula, a base di zenzero, ciliegie e peperoncino e a base di assenzio, il liquore che il romantico Dracula protagonista del capolavoro di Coppola offre a Mina per trascinarla nelle sue suggestioni transilvane. E chissà che il miracoloso mistero del vampiro, l'orrore che si scioglie in amore, non possa perpetuarsi ancora una volta.

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