Un mix di classico e moderno per arredare la casa ideale

La 32ª edizione della mostra del mobile segna un ritorno al passato e alle superfici chiare, per contrastare il dilagare dello stile etnico

Valeria Arnaldi

Bianco totale, in tutte le sfumature dettate da materiali e superfici. Legni chiari per mobili dalla linea classica, con «correttivi» hi-tech. In soggiorno, pareti-libreria attrezzate per accogliere televisori al plasma, stereo, media center, e - ultimo oggetto del desiderio - la base per ipod con casse di varia grandezza e forma.
Non mancano divani dalla grande profondità, con sedute chaise-longue. In cucina, vero cuore della casa, elettrodomestici di ogni tipo, dal comune tritatutto al frigorifero con scomparto cantina, per regolare la temperatura a seconda del vino, o deumidificatore per conservare al meglio i sigari. Musica a tutto volume in bagno con impianti audio integrati in specchi, docce e vasche. Via le lampade tradizionali, che lasciano il posto a led, più economici e meno ingombranti.
È un misto di classico e moderno l’abitazione ideale secondo la trentaduesima edizione di Moa Casa, dal 28 ottobre al 5 novembre alla Fiera di Roma. «Basta con stili e colori ripresi dalla passerelle degli stilisti - dice Massimo Prete, vicepresidente Cooperativa Moa - In casa non si guarda più alle tendenze, per natura passeggere, ma allo stile di fine Ottocento, inizi Novecento. Varie le motivazioni di questo ritorno al passato: il classico non stanca, dura per anni, quindi chi lo sceglie risparmia; le superfici si fanno più chiare per ampliare all’occhio le dimensioni degli ambienti, divenute decisamente ridotte, ma anche per contrastare lo stile etnico, dominato da legni scuri, tipico degli ultimi anni». A testimoniare il piacere di un arredamento rétro sono, innanzitutto, i materiali.
Per le pavimentazioni piacciono il cotto, magari in listelli effetto parquet, e il legno chiaro a doghe larghe. I piani di lavoro sono in cristallo laccato o resine facilmente modellabili. Molto curata la lucidatura dei mobili, spesso impreziositi da una patina anticheggiante, mentre quelli con ante diventano superfici da disegnare o stampare con foto.
Si fanno «antichi» anche i bagni, ma solo all’apparenza. Le vasche, in marmo, travertino, granito o cristallo dalle forme geometriche, diventano veri centri benessere per massaggi, cromoterapia, sistema whirlpool per energizzare e rivitalizzare il corpo o airpool, effetto «geyser» per rilassare e distendere. Così le cabina doccia.
Le ceramiche si colorano e arricchiscono di decori e «pizzi» in stile liberty. In cucina entra il software. Il forno diventa TouchControl, con dispositivi di comando da utilizzare come il mouse del pc. Basta un clic per scegliere tempi e modi di cottura. Garanzia di sicurezza: il sistema può essere disattivato per tutelare i bambini e evitare accensioni involontarie e pericolose. Tv e internet sono integrate nel frigorifero, capace di immagazzinare ricette e lista degli alimenti contenuti, da acquistare o in scadenza.
«La tradizione sbarca in camera da letto - prosegue Prete - Scompaiono i letti bassi, in stile giapponese, in favore di altezze più confortevoli. Il minimalismo lascia il posto a linee classiche e rotondeggianti, imbottiture, preziosismi rococò, giochi di specchi, piccoli e numerosi. I colori sono chiari, i tessuti riccamente decorati. Le tinte neutre sono, invece, bandite dalle stanze dei ragazzi, dove dominano quelle accese, accoglienti, gioiose».


Moa Casa dedica, inoltre, una sezione alla ristrutturazione - «sempre più diffusa», per Prete - di ville e casali, dallo speciale trattamento del cotto che, pur rispettando la porosità del mattone lo rende più vivibile, alle cucine in muratura.

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