Mix con tessuto e pelliccia: è la nuova vita della maglia

Mix con tessuto e pelliccia: è la nuova vita della maglia

MilanoArte, muse, scenari metropolitani e ricerca estenuante anche nei propri archivi: queste le fonti d’ispirazione che trasformano normali vestiti in progetti interessanti. Alessandro Dell’Acqua alla sua prima uscita ufficiale come stilista della collezione Les Copains 2012 ha dimostrato ieri la grande capacità di creare nuovi linguaggi estetici. Citando l’attitudine elegante di Lisa Fonssagrives, moglie del fotografo Irving Penn, ha mandato in scena una collezione di quaranta pezzi uno più bello dell’altro. Protagonista la maglia, prezioso dna dell’azienda, contaminata dall’intervento di tessuto e pelliccia.
Il cappotto punto pannocchia era un vero capolavoro, l’abito in maglia e duchesse di seta un irresistibile must-have, il pull di angora a grandi trecce su gonna a boule e su sottogonna di tulle ricamato una prova di perfetto equilibrio. La sofisticata stratificazione era messa in rilievo dalla tridimensionalità delle lavorazioni: coste inglesi, grana di riso, macro trecce e nodi ricamati a mano. Insomma una magnifica prova d’autore. Stagione ottima anche per Paolo Gerani che presentando la collezione Iceberg ha celebrato una sensuale e giovane Marianne Faithfull, la donna che fece perdere la testa a una generazione di grandi rockettari, vestendola di glamour e di sapienti intrecci di maglia e di ricami gioielli. Il connubio rock-sport-chic ha espresso il meglio attraverso parka a blocchi di montone e maglia, stampe floreali ridisegnate al computer, pantaloni superslim e pellicce intarsiate. Ha superato se stesso anche il giovane Gabriele Colangelo che ha fatto sfilare una delle collezioni più interessanti viste finora. «Come sempre mi sono ispirato all’arte e questa volta al cromatismo di Jason Martin e ai riverberi di luce» svelava nel backstage aggiungendo che le formidabili silhouette dei suoi capi facevano riferimento alla celebre giacca Bar di Dior tagliata dall’allora giovanissimo Pierre Cardin. Difficile spiegare il fascino dei suoi modelli in un costante digradare di seta e lurex nei toni del rosso e del bianco con applicazioni di micro paillette argentee per abiti e gonne a matita, gli effetti di nuovo astrakan ottenuti da speciali lavorazioni sul mohair ma anche la bellezza della giacca di montone con bordo di visone black cross. Interessante anche la metropoli virtuale immaginata da Ennio Capasa per la linea C’N’C’: un mix ben riuscito di streetswear e di eveningwear con modelli in vernice nera a specchio, parka e biker con grandi cappucci, abiti dai tagli nettissimi e pantaloni superskinny anche in versione silver. Bellissimi gli stivali stringati davanti e chiusi da zip sul dietro. «Non è semplice immaginare una collezione per i giovani: si può creare una meravigliosa musica nuova da un vecchio 78 giri» sottolineava Roberto Cavalli parlando del successo del suo blog e dell’attenzione che i giovani gli dedicano ma lanciando una tremenda accusa nei confronti della maison Gucci che secondo lui avrebbe copiato i suoi modelli da sera proposti con la prima linea per questa estate e altri di due anni fa.

«Se vogliamo superare la crisi dobbiamo essere onesti gli uni con gli altri» ha aggiunto prima di mandare in scena con la collezione Just Cavalli una serie di deliziosi mini dress in mix di stampe optical o animalier decorati anche con macro paillette a squame, bagliori metallici nei pantaloni, tante pellicce anche stampate.

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