MILANO - Nel 2010 il mercato Mobile Internet, Content & Apps è tornato a crescere registrando un tasso di incremento del 7 per cento. Questa dinamica positiva è l'effetto di tre componenti: un forte incremento del Mobile Internet, ossia della connettività da telefono cellulare/smartphone, una ulteriore riduzione dei Mobile Content & Apps a pagamento e una buona crescita del Mobile Advertising (la raccolta pubblicitaria specifica sul canale Mobile), anche se in termini assoluti vale ancora molto poco. Il risultato di queste dinamiche così asimmetriche è che il peso del volume d'affari del Mobile Internet arriva al 48% (era il 32% nel 2008), avvicinandosi notevolmente al peso dei Mobile Content a pagamento, pari al 49% (65% nel 2008).
È quanto emerso nel corso di un convegno promosso dall'Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps della School of Management del Politecnico di Milano. «Non parlo mai volentieri di "rivoluzione" - ha commentato Andrea Rangone, Responsabile Osservatori ICT del Politecnico di Milano - ma oramai si è attivato un circolo virtuoso». La rivoluzione, secondo Rangone, è nell'utilizzo del cellulare come canale preferenziale per accedere - sempre e ovunque - a qualsiasi contenuto e servizio digitale. Rivoluzionario sarà l'impatto su imprese e pubbliche amministrazioni: mettendo loro a disposizione un nuovo potente canale di gestione della relazione con i propri clienti/utenti.
Il volume d'affari del Mobile Internet nel 2010 è aumentato del 27% a 538 milioni di euro. Cresce fortemente (+43%) la componente dei ricavi derivante dalle tariffe flat, che arriva a pesare il 38% sul mercato complessivo. Queste dinamiche sono confermate dalla forte crescita del numero di Mobile Surfer avvenuta nel 2010 e del loro utilizzo della Rete da cellulare: navigano in media 30 minuti al giorno, anche se la navigazione è concentrata su pochi siti e tendenzialmente sempre gli stessi.
Ancora un segno meno, invece, per il mercato dei Mobile Content & Apps a pagamento, anche se meno negativo dell'anno scorso: -9% nel 2010 contro -20% nel 2009: in due anni sono stati bruciati, così, 200 milioni di euro. Il rallentamento del calo è confermato anche nei primi mesi di quest'anno e fa ben sperare per un ritorno alla crescita (che però difficilmente avverrà già nel 2011 ma dovrebbe avvenire a partire dal 2012). La dinamica negativa è l'effetto combinato di due trend opposti in atto da due anni. Da una parte la continua contrazione (-13%) dei ricavi derivanti dai contenuti più tradizionali (loghi e suonerie, giochi java, sms informativi, dating via Sms, voting televisivo, ecc.) basati sui tipici canali telco-centrici (Numero breve e Mobile portal in primis).
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