OPPO, la nuova cmo: "L'Italia è speciale, qui la tecnologia deve puntare all'autenticità"

Jessica Chuang racconta la sua visione per il mercato italiano, focalizzata su un approccio umano e su una tecnologia che si adatta alla vita delle persone

Jessica Chuang, cmo OPPO
Jessica Chuang, cmo OPPO
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La presentazione del nuovo OPPO Reno14 è stata l’occasione per incontrare Jessica Chuang, la nuova Chief Marketing Officer della country italiana, arrivata dopo un’esperienza maturata in Asia e negli Stati Uniti. Una mossa, quella dell’azienda, che rafforza la presenza su un mercato importante: il nostro Paese, infatti, ha consolidato l’approccio fatto di design, innovazione e attenzione alle esigenze dei consumatori. Particolari che la manager vuole spingere con più forza per conquistare nuovi spazi sul mercato.

Perché Jessica Chuang in Italia?
“Perché l’Italia per me è sé sempre stata un posto speciale. Ogni volta che ci sono stata ho vissuto momenti fantastici: il modo in cui la gente vive la notte, le relazioni sociali, l’energia delle città… qui è diverso da qualsiasi altro Paese europeo. C’è una forte sensibilità verso l’esperienza, più che verso la mera apparenza”.

Che è un po’ la visione di OPPO?
“Esatto. Il nostro intento è creare una connessione autentica tra le persone, proprio come quella che ha tra amici. Non si tratta solo di vendere prodotti, ma di fare qualcosa per l’esigenza dei consumatori. Siamo nel mercato da 10 anni e abbiamo capito che questo approccio è cruciale”.

Per esempio?
“Non siamo stati noi i primi a lanciare l’AI Flash Photography, ma crediamo di avere la giusta competenza per farlo bene. L’Italia è un Paese dove il lifestyle è importante e, avendo avuto la fortuna di passare qui molto tempo in estate. ho capito quanto la sera e la notte sono importanti dal punto di vista fotografico e come molti utenti si lamentino di non riuscire a scattare foto con il colore giusto o luminose. Il nostro obbiettivo diventa così concentraci ad offrire la tecnologia che le persone si aspettano di avere”.

Qual è la differenza tra il mercato europeo e quello asiatico in termini di innovazione?
“C’è un approccio diverso, e bisogna tenerne contro. Il mercato asiatico è spesso legato alla velocità e alla quantità, quello europeo — e in particolare quello italiano — valorizza la qualità, la cultura, l’autenticità”.

In concreto?
“Qui la tecnologia deve avere un impatto misurabile, semplificare la vita e al tempo stesso rispettare i valori locali. E valorizzare la bellezza: per questo abbiamo fatto per questo lancio una partnership con Toiletpaper”.

Partendo da qui: come la tecnologia potrà aiutarci?
“Quello che OPPO non vuole è una tecnologia solamente “da mostrare”: l’innovazione deve migliorare la vita delle persone, davvero. Offrendo per esempio uno smartphone completo e con funzioni di intelligenza artificiale a un prezzo di fascia media. Qui il consumatore è molto smart ed è molto attento che la rivoluzione tecnologica abbia un significato”.

Ovvero?
“Secondo me la strada è farla diventare sempre più invisibile. Il futuro vedrà sempre più dispositivi meno evidenti, capaci di farci fare esperienze integrate nel quotidiano per semplificare la vita. E per questo l’aspetto degli smartphone avrà meno importanza rispetto alle esperienze che faranno fare. Conterà più, per esempio, come un AI Agent ci aiuterà a risolvere problemi attraverso dispositivi sempre più connessi”.

In questo scenario OPPO come si muoverà?
“Puntiamo a portare le nostre innovazioni in tutta Europa, a crescere con partner internazionali

e locali, e soprattutto a costruire un marchio che le persone riconoscano come parte della loro vita. Vogliamo diffondere un nuovo modo di vivere la tecnologia”

Quale?
“Semplice, umano e significativo”.

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