
L'età dell'innocenza sta alla moda come i cavoli stanno alle merende, eppure in molte collezioni viene citato l'immaginario infantile con il suo potente corollario di dolcezza e ingenuità. Per esempio da Fendi Silvia Venturini Fendi parte dagli elastici inseriti negli abiti dei bambini per renderli adjustable come dicono gli inglesi in caso di crescita e arriva a un nuovo tipo di sensualità più romantica e leggera. Le gonne a tubo hanno profondi spacchi laterali chiusi da speciali cerniere dai tiranti in seta, uno dei mille dettagli decorativi della collezione. Poi ci sono i colori saturi e succosi: dal bianco al giallo, dal turchese al bubblegum passando per tutti i toni della terra. Mescolateli senza paura e aggiungete una serie di margherite intagliate, stampate oppure a rilievo oltre agli accessori più belli del mondo e avrete una minima idea di quel che Fendi ha fatto sfilare su un set progettato da Mark Newson come un campo cromatico pixelato. Vivetta, brand fondato 17 anni fa da Vivetta Ponti, stilista umbra che sembrava uscita da un libro di fiabe, viene rilevato dall'imprenditore aretino Massimo Anselmi che ne continua il percorso estetico puntando però a una maggior internazionalità del prodotto in accordo con il ceo Nicoletta Raponi. Il risultato è una collezione più adulta ma non meno giocosa con le scarpe dal tacco a forma di scheletro di riccio, gli abiti a camicia decorati da innumerevoli canottiglie cucite in piedi come gli aghi del porcospino e alcuni divertenti completi pantaloni da odalisca dei Manga.
Strepitosa la collezione che Alessandro Enriquez disegna con Rossella Jardini, la mitica signora del made in Italy definita Capricorno ascendente Hérmes dal suo grande amico Franco Moschino di cui ha splendidamente raccolto l'eredità stilistica. Nelle sue capaci mani le rutilanti stampe che Enriquez dedica a Francesco Procopio dei Coltelli (il siciliano che nel '600 ha inventato il gelato) si vestono di righe, pois, perle e garbata ironia. Si torna seri, anzi serissimi da Antonio Marras con una sfilata lunga come la Quaresima piena di colte citazioni sul Bloomsbry Group di Virgina Wolf e Vita Sackville-West il cui stile post vittoriano passa nell'immaginario di Marras per la Sardegna. Davvero encomiabile il debutto di Simone Belotti da Jil Sander con quelle gonne a tubo attraversate da sublimi tagli alla Fontana e un lavoro perfetto sul vestire in pelle. Alessandro Dell'Acqua parte dalle sue stesse ossessioni (gli anni Quaranta, i pois, il pullover grigio annodato sulle spalle e la lingerie) per costruire con N.21 un'immagine poetica e femminile piena di leggerezza. Le vestine in chiffon a pois gialli sui calzoncini in broccato parlano lo stesso linguaggio poetico dell'abito rosa in duchesse pieghettato e dei soprabiti in maroccain puntinato.
Tutt'altro mondo da Loro Piana ma un gran bel mondo in cui il tailleur pantalone in maglia a punto Milano è la quintessenza del
lusso e perfino la seta ha l'aspetto morbido e avvolgente del cashmere. Bellissimi tutti gli accessori tra cui i nuovi bijoux a forma di conchiglia che citano i gioielli di Seaman Sheps collezionati dalla duchessa di Windson.