Moderato, ma è islam

Dove sono i filo-turchi? Dove sono quei politici, di destra e di sinistra, che ti raccontavano come la Turchia e i suoi 71 milioni di musulmani si avviavano ormai a un europeismo provetto? Dove sono quei mercatisti, interessati solo a 71 milioni di nuovi consumatori, che dipingevano la Turchia come un baluardo contro l’Islam? Il filo-islamico Abdullah Gul, oggi pomeriggio, diventerà l’undicesimo presidente della repubblica turca; l’Akp, il partito islamico di Erdogan, ha ormai preso piccoli Comuni e città e parlamento e governo e ora il presidente. Tutto molto democratico, sta di fatto che l’opposizione non esiste praticamente più e che il giro di vite contro la stampa è stato annunciato pubblicamente.

Tiene ancora banco il caso del governatore di Mugla, che ha perso il posto perché il suo cuoco aveva cucinato un risotto con del vino bianco, mentre il 75 per cento dei turchi vuole che la moglie del premier indossi il velo (già lo indossa) e mentre i simpatizzanti per l’Iran di Ahmadinejad sono passati dal 34 al 43 per cento, con il 44 per cento che simpatizza con Hezbollah. Torture, discriminazioni, delitti d’onore, matrimoni forzati, divieto di sciopero, negata libertà religiosa e di espressione: tutto è solo peggiorato. Dove sono i filo-turchi?

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