Moderazione e tolleranza, concetti oscuri all’Islam

In questi giorni di martellamento mediatico sulle «offese» rivolte all'Islam con una manciata di vignette satiriche, in questi giorni di quasi overdose da immagini di scontri di piazza in Iran, Palestina e via dicendo, mi sono chiesto un po’ di cose. Per cominciare, forse mi sbaglio, ma noi abbiamo un «San Pietro» che in televisione recita con un Bonolis e un Laurenti, come abbiamo un Forattini che disegna il Papa in mutande o in croce (e scrivo da cattolico credente e praticante), eppure, nessuno si indigna; anzi, un po’ tutti sorridiamo nel vederli. Per non parlare di Adam Smith, e delle sue gravi offese al Crocifisso!!! Quella è forse libertà di pensiero e di religione?
Secondo: gli islamici, vengono in Europa, e pretendono (non chiedono) moschee, e noi, li accontentiamo, mentre i nostri missionari vengono uccisi, mentre nelle Filippine, un villaggio di cattolici viene passato al setaccio con un mitragliatore.
Terzo: in Israele, ci sono attentati suicidi (non kamikaze, perché sono tutto fuorché eroici), la Palestina finisce nelle mani di un gruppo terroristico che organizza quegli stessi attentati. Quarto: l'Islam moderato. Dov'è?!
In tanti dicono che quelle di questi giorni sono le reazioni di pochi, ma che esiste un Islam moderato.

Forse i cartoni animati con personaggi degli attentatori sono l'espressione di questa moderatezza? L'Iran, ai tempi dello Scià era uno dei Paesi Arabi più moderati (e lo testimoniano le foto dell'epoca), e oggi, lo vediamo tutti cos'è diventato quel Paese. Nei prossimi 50 anni, visto il precedente, potrà formarsi un Paese arabo che si possa definire moderato?Davide Della Torre

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