Roma - Continua la caccia ai randagi nelle campagne tra Marina di Modica
e Sampieri dove ieri è stato sbranato Giuseppe Brafa, di 10 anni,
mentre un altro bambino di nove e un quarantenne sono rimasti
feriti.
Carabinieri della compagnia di Modica, con il supporto del Nas e
del Noe, e di tre società di accalappiacani, hanno catturato
complessivamente una quarantina di animali, ma almeno dieci sono
ancora in libertà.
Il branco semina ancora terrore Proprio la parte del branco ancora in libertà nel pomeriggio è
tornato a seminare il panico nella stessa zona di ieri: ha fatto
irruzione in una villetta dove c’era una donna di 74 anni, da sola.
L’anziana, terrorizzata, ha fatto in tempo a chiudere la porta e a
dare l’allarme, poi ha visto dalla finestra i randagi avventarsi con
violenza su una bambola nel suo giardino.
I carabinieri hanno anche compiuto un nuovo sopralluogo nella
casa di Virgilio Giglio, 64 anni, l’uomo arrestato con l’accusa di
concorso in omicidio colposo per avere violato i doveri della
custodia giudiziale impostagli dalla Procura di Modica, avendo
lasciato i cani in libertà o non avendo impedito che
abbandonassero la struttura in cui dovevano stare chiusi. È
probabile che nelle prossime ore sarà sequestrato l’intero stabile,
compresa l’abitazione nella quale l’uomo viveva tra sporcizia e
carcasse di animali di cui nutriva i randagi.
Domani lutto cittadino Intanto a Scicli, comune dove sono avvenuti i fatti, e a Modica,
città in cui viveva il piccolo Giuseppe, c’è dolore e rabbia. A Modica
domani sarà lutto cittadino. I commercianti hanno annunciato che
abbasseranno le saracinesche dei negozi dalle 15, quando
cominceranno i funerali nel Duomo di San Giorgio.
La famiglia della piccola vittima, che abita a Modica Alta, si è
chiusa nel silenzio.
Randagismo emergenza nazionale "Il randagismo è una emergenza
nazionale". E' quanto afferma in una nota Carlo Scotti,
presidente senior dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani chiedendo che il Ministero della Salute attivi un
tavolo urgente di coordinamento con le strutture veterinarie
private. Ma il sottosegretario alla Salute,
Francesca Martini, ribatte: "Colpevole l'inattività dei sindaci del centro-sud". E chiede un incontro con l’assessore alla
sanità della Sicilia dopo il grave fatto del bambino di 10 anni
sbranato e ucciso da due cani randagi a Ragusa. Intanto il Codacons fa sapere che venti cani su 50 sono ancora in libertà.
La denuncia dei veterinari Secondo Scotti la tragedia di di Modica in provincia di Ragusa "si poteva evitare". "Il randagismo - afferma - soffre di un eccesso di delega alle amministrazioni territoriali al quale si può rimediare solo con una gestione uniforme e omogenea che coinvolga tutti gli attori della prevenzione veterinaria e del controllo della popolazione canina". Di qui la richiesta di un tavolo con il ministero. L’Associazione si appella innanzitutto al Sottosegretario Francesca Martini che ha anche la delega ministeriale alla gestione del Fondo sanitario nazionale. "Proprio in Regioni interessate da piani di rientro - dichiara Scotti - assistiamo alla più fantasiosa attuazione delle norme anti-randagismo". Critica, secondo il presidente, anche la situazione delle regioni virtuose in cui "non c’è sempre la dovuta trasparenza sulla destinazione delle risorse stanziate dallo Stato per le sterilizzazioni, il controllo della popolazione canina e felina, l’efficiente attuazione dell’anagrafe canina e un piano di gestione dei canili che consideri il randagismo un fenomeno a termine e favorisca le adozioni". "E' ora di fare chiarezza - conclude - sul riparto del Fondo sanitario nazionale e sulla filiera che va dallo stanziamento in Finanziaria fino alla spesa nelle amministrazioni. Sprechi e distorsioni di fondi non si contano più".
Martini: "Colpevole l'inattività dei sindaci" Il sottosegretario Martini ha chiesto un incontro con l’assessore Russo alla sanità della Regione Sicilia perché "la Sicilia purtroppo è ampiamente riconosciuta per fatti gravissimi, non solo di randagismo, ma purtroppo per gravissimi casi di maltrattamento sugli animali". L'esponente del Carroccio ha ricordato le sevizie di Porto Empedocle di questa estate: "La sterilizzazione è cosa dovuta per controllare la popolazione canina". "Da quando mi sono insediata - ha proseguito - denuncio l’inattività colpevole dei sindaci del centro sud. Il randagismo è un problema gravissimo di salute e incolumità pubblica. I mancati investimenti di risorse destinate alla raccolta, alla coppatura e al ricovero di questi animali che sono animali vaganti e che vanno sterilizzati, sta diventando un fenomeno gravissimo. Resto allibita - ha concluso - da questi fatti gravissimi di cronaca".
I cani ancora liberi "Venti dei 50 cani che nel ragusano hanno ucciso un bimbo di 10 anni e ne hanno ferito un altro di 9 sono ancora in circolazione. Una situazione pericolosa, che non è però casuale. Non è la prima volta, infatti, che pericolosissimi branchi circolano liberamente nelle campagne", ha denunciato Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, secondo cui la colpa "è in primo luogo dei Comuni" che, invece di risanare i canili esistenti o costruirne di nuovi adatti a ospitare i cani, "se ne lavano le mani inventandosi convenzioni con canili inesistenti, attribuendo al primo contadino che capita o a un presunto animalista competenze che non gli sono proprie, senza che ci siano strutture adatte a ospitare i randagi".
Per il Codacons non è esente da responsabilità neanche il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che "avrebbe dovuto finanziare adeguatamente il fondo per l’attuazione della legge, delle Regioni e dei servizi veterinari delle unità sanitarie locali che dovrebbero sottoporre a controllo sanitario le strutture".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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