Torino. Moggi e la vecchia Juve hanno vinto una partita in tribunale. Ora tocca alla nuova Juve sul campo: a Bordeaux serve una vittoria per avere certezza di passare il turno. Moggi, Giraudo e Bettega se la sono cavata con lo scappellamento della Corte: assolti dal procedimento di falso in bilancio, perchè «il fatto non sussiste». Colpo basso ai pm che avevano chiesto una pena di tre anni per Moggi e Giraudo, due per Bettega. Linchiesta della procura ipotizzava il falso in bilancio legato alle plusvalenze sulla compravendita dei giocatori: in sintesi doping amministrativo.
Le perizie dei legali bianconeri si sono attenute alla logica di questi casi: la valutazione dei giocatori non può essere stabilita sulla base di listini o di altri parametri non propri del mercato del calcio. La nuova Juve ha accolto la sentenza a petto in fuori. «Le pronunce di una magistratura competente e indipendente restituiscono dignità e onore». Moggi ha esternato soddisfazione. «Sono felice che sia emersa la verità, cioè che non è successo niente. Mi spiace solo per quello capitato durante la causa». Allusione alle richieste di patteggiare avanzate dal club. Cosa che la società ha subito smentito. Intanto lex dg ha querelato Zeman: lo aveva accusato di essere causa del suo esonero dal Napoli.
È andata bene alla Juve anche sul caso Balotelli: i cori beceri, rivolti al calciatore durante Juve-Udinese, valgono solo una multa da 20mila euro. A società e tifosi sono state concesse le attenuanti. Ed ora in campo: Ferrara chiede tre punti per qualificarsi, con Del Piero in panchina. Nel Bordeaux assente Gourcuff.
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