Molesta la cognata, tradito dalla sua approssimativa conoscenza dell'ortografia

Donna di Biella denuncia di essere da mesi perseguitata al telefono da uno sconosciuto «ansimatore». Su cui però ha dei dubbi: forse è il cognato che da tempo le chiede amicizia su facebook, usando profili differenti, ma sempre infarcendo di errori i suoi messaggi. Le indagini della polizia hanno confermato i suoi sospetti

Una buona conoscenza dell'ortografia forse non è sufficiente per far strada nella vita, ma può quanto meno può evitare una denuncia penale. Come dimostra la vicenda di un signore di Biella che molesta sessualmente, per telefono e facebook, la cognata e viene poi scoperto proprio per la sua conoscenza approssimativa dell'esatta grafia delle parole.
A denunciare l'accaduto una donna di 36 anni di Biella che nei giorni scorsi si era presentata in questura raccontando che dalla fine dell'estate riceveva telefonate moleste, sia sul cellulare che al lavoro, da parte di una persona che, in alcuni casi stava zitta mentre in altri ansimava. Sola a dicembre la donna aveva poi creduto di riconoscere tra quegli ansimi la voce cognato, 44 anni, residente a Cossato. Ma a rafforzare i suoi sospetti è stata anche l'insistenza di lui nelle richieste di amicizia su facebook che lei però aveva sempre respinto. Per tentare di ingannarla l'uomo aveva anche creato dei falsi profili, uno a nome della sorella della donna, uno della nipote e un altro con il nome «Toni C.». Ma non era riuscito nel suo intento perché la vittima aveva riconosciuto nei messaggi inviati da quei falsi profili gli stessi errori di ortografia di quelli originariamente spediti dal cognato con il suo vero profilo.


Dopo la denuncia, quindi, la squadra mobile ha acquisito i tabulati telefonici risalendo all'intestatario del cellulare da cui provenivano le chiamate moleste. Inoltre gli agenti sono anche riusciti, attraverso le indagini su facebook, a chiudere il cerchio e a denunciare il «bramoso» cognato della vittima per molestie.

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