Ma molti commercianti anticipano: è sconto occulto

C’è chi lo sconto lo fa già sottobanco e chi manda sms alle clienti garantendo affari in esclusiva

Michela Giachetta

La voglia di saldi nella Capitale già si fa sentire. Non solo fra gli acquirenti, ma anche fra i commercianti. Che, a quanto pare, non intendono aspettare l’8 luglio, la data fissata dalla legge, per dare il via ai saldi.
E allora ecco che aumentano le scorciatoie per evitare multe, ma allo stesso tempo per soddisfare le voglie reciproche. Nel centro storico e in periferia. Passeggiando per via Condotti, nessun cartello avvisa di «vendite promozionali» in corso, ma basta girare l’angolo per trovare negozi in cui quei messaggi fanno mostra di sé. Magari non attaccati alle vetrine, ma di lato, negli angoli, per dare meno nell’occhio. Però i cartelli ci sono e promettono prezzi ribassati. Anche in via Frattina, pochi i messaggi visibili di «via ai saldi», ma basta entrare in una delle tante boutique per capire che, anche se non viene pubblicizzato, lo sconto esiste. Mettiamo piede in un negozio di quella via. Guardiamo un vestito e un pantalone di lino. Guardiamo anche il prezzo, ovviamente. E rivolgendoci alla commessa, dichiariamo che non conviene comprare ora. «Fra una settimana iniziano i saldi». La ragazza replica: «Ma un po’ di sconto già lo facciamo. Dal 20 al 30%. Dipende dal capo che sceglie». Ne scegliamo uno. E come noi, fanno anche altre persone presenti all’interno dell’esercizio commerciale. «Meglio comprare ora - continua la commessa - lo sconto c’è e anche la sua taglia. Non è detto che la trovi anche con il via ufficiale dei saldi».
Cambiamo zona. Viale Marconi, all’Eur, pullula di negozi. Entriamo in uno dei tanti. Offrono il 30 per vcento in meno per pantaloni, magliette, cinture e lo dichiarano in vetrina. Guardiamo i vari capi e quasi nessuno ha il prezzo intero attaccato a un cartellino, come, invece, prescrivono le regole in materia di saldi. Non ci fidiamo e passiamo oltre. In quella zona c’è solo l’imbarazzo della scelta. Poco più avanti, in una via laterale troviamo un negozio che vende materassi e arredi per la casa. Nessuno sconto pubblicizzato sulle vetrine, ma, entrando, la situazione cambia un po’. Ci colpisce un copriletto tutto colorato. Vogliamo sapere il costo, data l’assenza di cartellini attaccati, e se fanno un eventuale sconto. «Su quella linea il ribasso è del 10 per cento - risponde la signora che serve la clientela - ma, se le piace il genere, abbiamo una marca meno conosciuta, per la quale lo sconto è del 20 per cento».
Arriviamo a piazzale della Radio. Un grosso negozio vende abiti firmati da cerimonia e più sportivi. Vediamo una bella camicia bianca e una cravatta di color aragosta. Chiediamo subito il prezzo e l’inizio dei saldi. «Incominciamo l’8 luglio - spiega il gentile commesso - ma la camicia bianca rientra nei capi classici e come tale non va in saldo. La cravatta sì, invece, ma solo dopo l’8. E il ribasso sarà del 30 per cento». Non è il negozio giusto per chi vuole spendere meno già da adesso.
Per tutti questi, e sono tanti, le alternative comunque ci sono e sono ben conosciute.

Basta essere fedeli clienti o aver lasciato il proprio numero di telefono cellulare in qualche esercizio commerciale: può capitare di veder comparire sul proprio cellulare un sms con l’invito a recarsi immediatamente al negozio preferito per poter scegliere quell’abito adocchiato tempo prima e che ora, solo per voi, è accessibile a un prezzo ribassato. Senza calca e senza il timore di non trovare la taglia giusta.

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