È il momento delle streghette in rosa

Le streghe sono tornate, anzi, a voler dirla tutta, non hanno mai tolto il disturbo. Il filone magico, quello che negli ultimi tempi prende ancor più a braccetto streghe e fate accompagnandole in mille avventure, conquista lettori ed editori. Alla fiera del libro di Francoforte ogni casa editrice (Europa e Stati Uniti in testa) ha avuto il suo «libro stregato» da proporre e non è una coincidenza l’imminente lancio planetario di Trilli e l’isola delle fate (Walt Disney Company, pagg. 192, euro 15), romanzo di Gail Carson Levine, illustrato da David Christiana e pensato per ragazzine tra i 6 e i 10 anni. Narra di Trilli, alias Campanellino, la dolce fatina dell’Isola che non c’è di Peter Pan: la protagonista è circondata da uno stuolo di amiche, battezzate per l’occasione «Fate Disney», di cui seguiremo gioie e dolori, campagna marketing da un milione di dollari inclusa.
Bisogna comunque dire che il made in Italy proprio sul filone magico gioca alcune delle sue carte migliori. Al Battello a Vapore dicono che è il momento del «pink-pink-pink», ovvero della narrativa per ragazze dai toni delicati e zuccherosi. Milla & Sugar, rispettivamente strega e fata nate dalla fantasia di Prunella Bat, sono due ragazzine legate da una forte amicizia che permette loro di superare qualsiasi ostacolo, come accade anche nell’ultimo romanzo C’è chi nasce strega (pagg. 144, euro 12,50 euro, in libreria da metà novembre). «Le bambine dagli 8 ai 10 anni amano immedesimarsi nelle loro storie, che continueremo a pubblicare anche il prossimo anno», anticipa l’editor Alice Fornasetti.
Le sfumature del mondo magico colorato di rosa sono infinite: una ha il sorriso di Elisabetta Gnone. Minuta, capelli sbarazzini, abiti fiorati, è un folletto che traduce sulla pagina il mondo multicolore che le ronza in testa da sempre. Forse, dice, da quando piccolina passava il tempo sulla spiaggia di Genova a giocare con i flutti del mare. Elisabetta Gnone sa quel che fa. Ci ha messo due anni per costruire il villaggio di Fairy Oak. «È fatto di cose vere: di case di legno, di insegne di negozi, di porti dove approdano le navi. A Fairy Oak si sentono il maestrale e i grilli che cantano». In questi giorni la saga di Fairy Oak è in libreria con la prima puntata, Il segreto delle gemelle (De Agostini, pagg. 320, euro 14,90), che narra la storia di Pervinca e Vaniglia.
La prima è strega della notte, misteriosa, umbratile e con una passione per il cioccolato; l’altra è strega della luce, intelligente, radiosa e gran divoratrice di mirtilli. Per creare l’ambiente in cui si svolge questa nuova saga, l’autrice si è portata dietro il marito in lunghi viaggi tra Scozia, Irlanda e Bretagna: insieme hanno scattato migliaia di foto e da questo paesaggio reale animato dalla fantasia è partita la narrazione: la bravura dell’illustratrice Alessia Martusciello e i colori di Barbara Bargiggia hanno fatto il resto.
«Da qualche tempo sento il bisogno di armonia e di natura, di cose buone e di buone abitudini», ha confessato Elisabetta Gnone. Le sue nuove creature riscoprono infatti la naturalezza, la lentezza e i sapori di casa: sono «streghe slow», ottimo incantesimo contro l’ansia di mamme e figlie.
C’è da tenerne conto, perché Elisabetta Gnone è una abituata a lanciare mode, madrina com’è delle giovani streghette italiane, le mitiche W.i.t.c.h. Caso fumettistico internazionale, con un acronimo nato dal nome delle protagoniste Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin che significa strega in inglese (wikkjak nella lingua proto-germanica è colui che sveglia i morti), sono pubblicate in 55 Paesi, Cina compresa, e rappresentano il primo esperimento della Disney fuori dal recinto degli animali antropomorfi stile Topolino. Da quattro anni con magazine, gadget e cartoon televisivi le streghe W.i.t.c.h.

dividono il favore delle ragazzine con le rivali Winx, fate apprendiste dai jeans a vita bassa e l’ombelico di fuori nate dallo staff creativo della Rainbow di Igino Straffi. Queste ultime hanno persino ispirato un musical, in tour in Italia sino a gennaio, e siglato il loro calendario, come ogni starlette che si rispetti. Incantesimo riuscito anche per loro.

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