Laura Verlicchi
da Milano
Mondadori sbarca definitivamente in Francia. Il gruppo di Segrate ha siglato un accordo con l’editore britannico Emap per acquistare l’intero capitale della sua controllata francese, Emap France, per 545 milioni di euro. Il prezzo è stato definito - spiega Mondadori in una nota - sulla base di una valutazione della società (tra le principali editrici transalpine di periodici) pari a 9,2 volte il margine operativo lordo nell’ultimo esercizio annuale chiuso al 31 marzo. L’operazione sarà interamente finanziata da Arnaldo Mondadori Editore «attraverso l’utilizzo della liquidità disponibile e tramite apposite linee di credito».
L’acquisizione, annunciata ufficialmente in serata, era comunque attesa e auspicata dagli analisti, tanto che il titolo Mondadori aveva chiuso in cima allo S&P/Mib (+3,17%) dopo la pubblicazione di un report di Deutsche Bank, che prevedeva un miglioramento dell’utile per azione del 23,9% proprio grazie all’acquisto. Già da una settimana, del resto, la casa editrice di Segrate aveva annunciato di essere rimasta l’unica in gara: a quel punto, era solo questione di tempo. Che in realtà è stato più breve del previsto, dal momento che la chiusura dell’affare - fissata da Emap non oltre il 30 settembre - era prevista entro fine luglio. Oggi, comunque, il management di Mondadori incontrerà analisti e investitori per commentare l’operazione, il cui perfezionamento è subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni antitrust da parte delle competenti autorità europee.
Nell’ultimo esercizio, chiuso al 31 marzo 2006, Emap France ha registrato un fatturato netto di 440 milioni, con un margine operativo lordo di 59 milioni e un risultato operativo di 56 milioni. Nel suo «portafoglio» ci sono oltre 40 testate (tra cui spiccano il televisivo TeleStar e il femminile Pleine Vie, oltre a numerose riviste maschili e specializzate) e detiene una quota di mercato del 12% per diffusioni e del 10% per pubblicità. Risultati che si aggiungeranno a quelli di Mondadori: 1,65 miliardi di ricavi, di cui il 92% è però legato all’Italia. Per la casa editrice di Segrate, quindi, l’operazione rappresenta non soltanto un significativo salto dimensionale ma soprattutto l’ingresso in un mercato tutto da conquistare, proseguendo la strategia, iniziata da tempo soprattutto attraverso le licenze, di ampliare i propri orizzonti al di fuori del mercato domestico.
«Con questa operazione - sottolinea Marina Berlusconi, presidente del gruppo - che fa nascere un forte polo europeo, Mondadori da grande editore nazionale diventa a pieno titolo un protagonista dell’editoria a livello internazionale».
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