Più che campionato del mondo di calcio a 5, si farebbe prima a chiamarlo campionato nazionale brasiliano. E non perché la nazionale verdeoro domina incontrastata da anni con il suo bel filotto di cento gare senza sconfitte e di 87 vittorie consecutive. Il motivo va ricercato tra le pieghe dei passaporti dei giocatori che stanno prendendo parte ai mondiali in svolgimento, neanche a farlo apposta, in Brasile.
Il campionato del mondo è arrivato alla fase semifinale con 4 squadre in competizione e 33 giocatori brasiliani in campo. Oltre ai 14 titolari della nazionale verdeoro, le altre tre squadre semifinaliste (Italia, Spagna, e Russia), schierano ben 19 giocatori nati in Brasile e naturalizzati nei rispettivi paesi. La Spagna può contare su Fernandao, Marcelo e Daniel Ibanes, la Russia su Pula e Sirilo, ma è l’Italia che batte ogni record, con 14 giocatori naturalizzati nella rosa: il 100% della nazionale azzurra. L’unico nato in Italia è l’allenatore, il romano Alessandro Nuccorini.
Una situazione imbarazzante, già arrivata a bussare negli uffici dei vertici Fifa: «La Fifa- spiega Andreas Werz, portavoce della Federazione - è perplessa sulla questione dei giocatori naturalizzati.
Dopo il mondiale studieremo la situazione, ma dobbiamo rispettare il diritto di giocare dei giocatori con doppia cittadinanza». Non resta allora che affidarsi alle parole dello spagnolo Fernando, autore di tre gol nella vittoria della sua Spagna contro il Paraguay «Oggi sono spagnolo, non sono brasiliano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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