Mondiali di sci, oggi supercombinata

Garmisch PartenkirchenTris di medaglie? Noooo… Christof Innerhofer non ci pensa, o fa finta di non farlo, con un oro e un bronzo già sul comodino si sente generoso: «In supercombinata tocca a Peter Fill, il mio compagno di stanza, così pareggia i conti delle medaglie, visto che dopo la discesa sono passato in vantaggio io!».
Regna il buon umore nel gruppo azzurro, Werner Heel con i suoi problemi da risolvere è già partito, al suo posto oggi correrà l'esordiente Paolo Pangrazzi, si è conquistato il mondiale all'ultima spiaggia con l'ottavo posto di Chamonix e, nonostante il suo metro e ottantacinque, guarda i compagni dal basso verso l'alto. «Devo imparare da tutti, anche da Paris, che pure è più giovane di me, e credo sia una bella fortuna stare in questa squadra». Ha ragione, l'aria che si respira fra i velocisti è pura e non solo ora che le cose vanno bene. Anche qui sta il segreto del successo, e potrebbe non essere finita. Oggi in supercombinata mancherà il dominatore della stagione Ivica Kostelic, in coppa tre vittorie in tre gare, non ci sarà nemmeno Carlo Janka, alle prese con problemi cardiaci (dovrà operarsi a fine stagione, ma non è nulla di gravissimo tanto è vero che ci sarà per il gigante), mentre Svindal dovrebbe esserci, ma dopo la botta presa al traguardo della discesa sarebbe un miracolo per lui essere al 100%... Poi c'è Zurbriggen, ma pare un po' bollito, e c'è Miller, il campione olimpico, che può stravincere ma più facilmente finire fuori… E poi? «Poi ci siamo noi. Non siamo favoriti, ma ci proveremo, e sarebbe davvero bello prendere un'altra medaglia. Basta Inner però, tocca un po' anche agli altri!».
È Peter Fill a parlare, il leader saggio di questa squadra, l'uomo che dispensa consigli a tutti, con calma e pazienza. Ha solo due anni più di Christof, ma sembra il suo papà, non per aspetto no, ma per come parla e si muove e ragiona. «Dobbiamo sfruttare l'occasione, sarà importantissimo fare bene la discesa per poi difenderci in slalom che non è la nostra specialità, speriamo che la pista torni dura e difficile come i primi giorni, così possiamo fare la differenza». La tattica è chiara, anche per Innerhofer: «Senza Kostelic la gara si apre. Dobbiamo approfittarne, io ho già due medaglie e sono un po' stanco, ma ci proverò, darò il massimo, partirò rilassato per vincere ancora. Lo slalom non è proprio il mio regno, ci sono troppe porte, troppe curve, è da un po' che non mi alleno ma se andrà bene la discesa potrà succedere di tutto». A Wengen, metà gennaio, Innerhofer vinse la prima parte di supercombinata, la discesa, ma poi si infortunò andando alla partenza dello slalom: sciando un po' troppo veloce in una stradina.

In slalom fu eroico, ma perse tre posizioni e chiuse ai piedi del podio, alle spalle di Kostelic, Janka e Svindal, davanti a Raich e Miller. Se avete letto quanto scritto sopra… bé, sperare nel tris non è proprio una follia.

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