Dissacranti, di certo. Naif, mai. I Laboratorio Saccardi - alias Marco Barone, Giuseppe Borgia, Vincenzo Profeta e Tothi Folisi, palermitani, trentenni - vanno tenuti d'occhio. Sono ora a Milano con una «personale» curata da Laura Barreca negli spazi della galleria Antonio Colombo, nel cuore di Brera (via Solferino 44, dalle 15 alle 19, fino a fine mese).
«Il primo giorno di felicità» si apre con unimprobabile arca sulla quale i Saccardi hanno dipinto un Noè con il volto di Charlton Heston (il mitico Mosé dei «Dieci comandamenti», ndr) che porta in salvo gli animali più disparati tra oggetti spazzati via dal diluvio, come bottigliette di Coca-cola, patatine, tv al plasma. In suo aiuto, una colomba dotata di navigatore satellitare.
E che dire della «Torre», rivisitazione decisamente poco politically correct della Torre di Babele dove miti del cinema (da John Wayne a Brad Pitt) incontrano stelle della musica (la discussa Amy Winehouse) e della politica (Barak Obama)? Lavori in tecnica mista che mescolano i toni accesi dell'acrilico ai ritagli dalle foto di giornale sono la cifra stilistica del collettivo siciliano che, nonostante la giovane età, vanta personali in spazi importanti e qualche attento collezionista.
Alla galleria Colombo i Saccardi hanno portato diverse opere di grandi dimensioni, tra le quali spicca «Atlantide, tutti frutti» (nella foto», in apparenza un ritratto-omaggio alla forma della Sicilia (evocata anche dal volto di Franco Battiato), ma che a una più attenta analisi è una riproduzione fedele alle mappe del mitico continente sommerso. Nell'isola però i Saccardi mettono i «tutti frutti» di Elvis Presley, sorridenti e animati, simbolo nemmeno troppo velato della forza positiva della natura, spesso mortificata nelle nostre città.
Un mondo in movimento nelle opere dissacranti dei «Laboratorio Saccardi»
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