C'è una piccola chiesetta, a New York, che dopo la tragedia dell'11 Settembre divenne un simbolo. È la chiesa cattolica di St. Joseph Chapel. Miracolosamente rimasta in piedi, divenne subito uno dei punti di riferimento per i soccorritori che, per mesi e mesi, lavorarono tra le macerie delle Torri Gemelle. Come riporta il Corriere della sera quella chiesa, purtroppo, ora è costretta a chiudere. In poco tempo, infatti, l'affitto si è triplicato e il parroco è stato costretto a chiedere un prestito all'arcidiocesi di New York.
Ora, però, la situazione è divenuta insostenibile e, nonostante lo sconto ottenuto, i 230mila dollari da pagare ogni anno sono troppi per le magre casse della comunità. Visto e considerato che, l'ultimo anno, in chiesa sono state raccolte offerte per poco più di 160mila dollari. L'unica soluzione, dunque, resta trasferirsi in locali più economici (questo è il bilancio della parrocchia).
Dispiace perché quella chiesa era divenuta, suo malgrado, un simbolo della tenacia di New York e della voglia di non arrendersi. Ma i sentimenti e la memoria non bastano. Servono soldi. E se non ce ne sono abbastanza, l'unica strada è prenderne atto. Così, almeno, ha deciso padre Quinn, il parroco.
Ma un agguerrito gruppo di parrocchiane non è d'accordo e vuole battersi affinché la chiesa resti al suo posto. Tra l'altro pare che l'arcidiocesi sia d'accordo e disposta ad aiutare ancora la parrocchia. Ma il parroco è dell'avviso che se la situazione non cambierà (finanziamenti o altre novità) l'adio sarà inevitabile.
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