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11 Settembre, il Congresso Usa annulla il veto di Obama alla legge per fare causa all'Arabia Saudita

Il Senato e la Camera respingono il veto posto da Obama alla legge che autorizza i parenti delle vittime dell'11 settembre 2001 a fare causa all'Arabia Saudita

11 Settembre, il Congresso Usa annulla il veto di Obama alla legge per fare causa all'Arabia Saudita

La bocciatura che ha subito Obama stavolta è di proporzioni enormi. Il Senato e subito dopo la Camera hanno bocciato il veto che il presidente ha posto alla legge che autorizza i parenti delle vittime dell’11 settembre 2001 a fare causa all’Arabia Saudita. La legge, votata a larga maggioranza da Camera e Senato, la scorsa settimana era stata bloccata da Obama per scongiurare la crisi diplomatica con Riad. Per superare il veto il Senato aveva bisogno di più di 60 voti. E i voti (97 a favore, uno contrario) sono arrivati. Alla Camera 348 sì e 77 no.

Ora c'è il rischio di un forte deterioramento nei rapporti tra gli Stati Uniti e il Regno Saudita, che non a caso ha già minacciato di ritirare i circa 750 miliardi di dollari di asset negli Usa, oltre a vendere centinaia di miliardi di dollari di titoli del debito sovrano Usa.

Sul veto alla legge "Justice against sponsors of terrorism act" si è espressa la Camera con lo stesso esito. È la prima volta che un veto opposto da Obama viene annullato dal Congresso americano in otto anni di presidenza. Ma cosa prevede la norma? Di fatto autorizza i familiari delle vittime dell'11 Settembre ad adire la giustizia contro qualunque membro del governo saudita: 15 dei 19 dirottatori degli aerei che si schiantarono durante gli attentati, infatti, erano cittadini sauditi, ma sino ad ora nessun legame è stato stabilito con certezza a sostegno della tesi e dei sospetti di appoggi finanziari da parte di funzionari sauditi agli attentatori.

Obama: è un errore del Congresso

Barack Obama ha definito un "errore" il voto con cui il Congresso ha annullato il veto sulla legge. "Si tratta - ha detto alla Cnn - di un pericoloso precedente e di un esempio del
perché a volte bisogna fare cose difficili. E francamente speravo che il Congresso lo facesse. La mia preoccupazione non ha nulla a che fare con l'Arabia Saudita in sé nè intacca in alcun modo i miei sentimenti nei confronti delle famiglie delle vittime. Ha a che vedere con il fatto che non voglio che si determini improvvisamente una situazione in cui veniamo esposti a responsabilità per tutto il lavoro che stiamo facendo nel mondo trovandoci improvvisamente noi stessi oggetto di cause private".

Secondo il presidente il voto del Congresso è stato

chiaramente influenzato da considerazioni di tipo politico: "Votare contro le famiglie delle vittime dell'11 settembre proprio prima delle elezioni, non è sorprendente, che sia difficile. Ma sarebbe stata la cosa giusta da fare".

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