Guerra in Ucraina

"Vanno seguiti ovunque": blitz delle forze russe nel Mediterraneo

Il Mediterraneo è diventato sede di numerose navi e sottomarini russi: ecco perché non bisogna perderli d'occhio e cosa può accadere con il conflitto in Ucraina

"Vanno seguiti ovunque": blitz delle forze russe nel Mediterraneo

Anche se il teatro del conflitto in mare è il "Black Sea", ossia il Mar Nero, un gran movimento di navi e sottomarini russi c'è anche sul Mare Nostrum, il Mediterraneo, sempre più zona di "equilibrio" internazionale. Lo ha affermato al Corriere della Sera l'ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare dalla fine dello scorso anno. Attualmente, secondo le stime ufficiali, scorazzerebbero ben 18 navi di Mosca oltre a due sottomarini armati con missili. "Un aumento progressivo" che presuppone una soglia d'attenzione molto elevata da parte dell'Italia che "deve scoprirli e seguirli ovunque", spiega l'ammiraglio.

Cosa sta succedendo

Il Mediterraneo è diventato il crocevia anche "dei traffici da Ovest a Est e viceversa, del passaggio delle navi mercantili dagli stretti" e, anche per questo motivo, c'è un tale numero di navi di Paesi diversi come "nemmeno durante la Guerra fredda", aggiunge Credendino. Però, adesso, vanno tenuto sott'occhio i russi: in questa operazione, il nostro Paese utilizza quattro Fremm (fregata europea multi missione). È il Canale di Sicilia che fa "da cerniera": soltanto gli americani sono in contro tendenza preferendo l'Indiano e il Pacifico. "Tocca a noi riempire il vuoto, questo mare è casa nostra".

Cosa cambia per l'Italia

In questi mesi, anche la Marina Militare italiana ha, per forza di cose, dovuto cambiare strategia adattandosi al periodo storico che sta vivendo. Ecco che Credendino racconta che abbiamo a disposizione e in ricognizione i "pattugliatori polivalenti d’altura Thaon di Revel e la Trieste, la prima nave d’assalto anfibio con gli F35, si tratta di una rivoluzione. Una vera forza di proiezione ovunque, anche se rimane la vocazione ad aiutare chi è in difficoltà, come accadde per Haiti".

"Sua azione cruciale"

Elogi al Capo di Stato Maggiore arrivano anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con un messaggio ha spiegato che la sicurezza delle nostre coste e il contrasto a pirateria, terrorismo e traffici illeciti "dipendono dalla efficacia di questa azione, oggi resa ancora più cruciale da crisi che determinano instabilità con un impatto importante sulla sicurezza e sul libero scambio. Lo confermano le conseguenze del conflitto in Ucraina determinato dall'ingiustificabile aggressione da parte della Federazione Russa". Adesso, il pericolo del conflitto si riverbera sul grano, con mancanza di cibo soprattutto per i Paesi più poveri. Anche qui, l'Italia vuole fare la sua parte. "Siamo in attesa. Ma siamo anche pronti a intervenire, che siano scorte oppure operazioni di sminamento delle coste ucraine".

Le forze in missione

Come abbiamo visto su InsideOver, c'è un'immensa esercitazione navale sulle acque del Mar Baltico: sono i Paesi Nato che fino al 17 giugno schierano oltre 45 navi, quasi cento aerei e soprattutto circa 7mila uomini tra cui centinaia di italiani, impegnati anche nei pattugliamenti anti-pirateria nel Golfo di Guinea e nell’Oceano Indiano, fino al Circolo polare artico.

Intervenuto alla giornata della Marina Italiana a Gaeta, Credendino ha concluso dicendo che per la nostra sicurezza dovremo avere "equipaggi sempre pronti e ben addestrati", per porre in essere "misure di deterrenza e intercettare le minacce lontano dai nostri confini".

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