Guerra in Ucraina

8mila soldati sul campo: adesso Londra sfida Putin

Migliaia di soldati in giro per l'Europa per addestrarsi ed essere pronti a scendere in campo a fianco dell'Ucraina: ecco la mossa di Londra per scoraggiare gli intenti di Putin

8mila soldati sul campo: adesso Londra sfida Putin

Ormai non è una questione soltanto tra Russia e Ucraina. Il fiato sul collo della Nato alla Russia si fa sempre più forte e presente anche sul piano militare con l'invio di mezzi militari, armi, aiuti e soldati. L'Europa sta di fatto "scendendo in campo" gradualmente. Il segnale più chiaro e limpido di questo cambiamento viene direttamente da Londra, che più di tutti vuole la sconfitta di Putin. E in effetti, le parole pronunciate dalla ministra degli Esteri, Liz Truss, suonano come una dichiarazione di guerra. "La guerra in Ucraina è la nostra guerra, è la guerra di tutti perché la vittoria dell’Ucraina è un imperativo strategico per tutti noi", è un passaggio significativo nel discorso che ha tenuto poco tempo fa alla Mansion House.

Gli aiuti dei soldati britannici

Londra, dicevamo, in prima linea. Ben 8mila soldati sono stati distributi in numerose nazioni europee come non si vedeva dalla Guerra Fredda. Si esercitano quotidianamente, pronti a sferrare l'attacco e combattere a fianco degli ucraini se la situazione precipitasse da un momento all'altro. Queste esercitazioni hanno l'obiettivo di "mostrare la portata e il significato del contributo dell'esercito britannico alla difesa dell'Europa", fa sapere il governo di Boris Johnson. Il dispiagamento di forze è tale che grazie "alla professionalità, all'addestramento e all'agilità dell'esercito britannico, scoraggerà un'aggressione su una scala mai vista in Europa in questo secolo", riporta IlMessaggero. Senza creare inutili "gelosie", come Londra così è Washington, con Biden che è stato chiaro: non vuole permettere che la Russia cerchi "con l'intimidazione e il ricatto una via fuori dalle sanzioni", ha affermato poche ore fa. Gli aiuti agli ucraini continueranno "fino a quando continueranno le atrocità e l'assalto russo". Più chiaro di così.

Chi scende in campo

Non solo, ma ricordiamo le cifre economiche che l'Usa ha richiesto per dare aiuto a Zelensky: 33 miliardi di dollari, una somma che non ha precedenti. Questo fa capire come la guerra, probabilmente, sia molto lontana dalla sua conclusione. Il nuovo attore sulla scena europea, come abbiamo visto sul Giornale.it, è anche la Germania che ha finalmente rotto gli indugi e si è decisa a inviare armi all'Ucraina. Una vera e propria svolta per Berlino che, per evitare ritorsioni russe sul gas, fino a questo momento aveva giocato al gatto con il topo. In concreto, i tedeschi dovrebbero inviare a stretto giro almeno 50 carri armati anti-aerei più eventuali altre forniture se si dovesse rendere necessario a conflitto in corso. Un bel passo in avanti.

L'Italia non sta certo a guardare: è unita ai pensieri Nato, è molto vicina a Biden e molto altro si saprà dopo i viaggi del premier Draghi prima a Kiev e poi a Washington per incontrare Joe Biden. Come abbiamo scritto sul Giornale.it, l'elenco di armi che saranno inviate a Kiev è ancora segreto ma le forniture sono pronte per varcare i confini e combattere il nemico comune Putin.

La Cina, invece, cerca la scusa dell'egemonia della Nato per strizzare l'occhio alla Russia.

Pechino ha risposto alle dichiarazioni della Truss affermando che "come prodotto della Guerra Fredda e più grande alleanza militare al mondo, l'Alleanza dovrebbe valutare la situazione e apportare gli adeguamenti necessari".

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