Guerra in Ucraina

"Con Putin abbiamo sbagliato". Il mea culpa della Germania

L'autocritica della Germania nei rapporti con Putin arriva direttamente dal capo dello Stato, Frank-Walter Steinmeier, che recita un mea culpa in piena regola. "Con la Russia abbiamo commesso errori"

"Con Putin abbiamo sbagliato". Il mea culpa della Germania

Il mea culpa si recita in chiesa quando il fedele riconosce la responsabilità dei propri peccati. Anche la Germania, non in chiesa, ha ammesso di aver sbagliato ad avere un certo tipo di rapporti con Mosca e il suo zar, Putin, compiendo errori politici nei confonti della Russia. Lo ha dichiarato nientemeno che il capo dello stato tedesco, Frank-Walter Steinmeier, affermando che il suo sostegno al Nord Stream 2, il gasdotto tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico, è stato "chiaramente un errore".

"Eravamo stati messi in guardia"

Steinmeier ha evidenziatoo al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung di essersi "attaccati a ponti" in cui la Russia non credeva più "e da cui i nostri partner ci avevano messo in guardia". L'attivazione del Nord Stream 2 è stata sospesa dal governo tedesco il 22 febbraio scorso, a seguito del riconoscimento, da parte della Russia, dell'indipendenza dall'Ucraina delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nel Donbass. In merito alla guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina, Steinmeier ha dichiarato di aver ritenuto che il presidente russo Putin, "non avrebbe sostenuto la completa rovina economica, politica e morale del suo Paese per la sua follia imperiale. Ecco, come altri, ho sbagliato".

"Ecco dove abbiamo fallito"

Nel tracciare un "bilancio amaro" dei rapporti con Mosca, il presidente tedesco ha evidenziato di aver fallito pensando di creare una casa europea comune "in cui è inclusa la Russia. Abbiamo fallito con il tentativo di integrare la Russia in un'architettura di sicurezza comune", aggiunge. Per Steinmeier, la responsabilità del conflitto in Ucraina ricade su Putin e "non dovremmo prendercela con noi stessi, ma ciò non significa che non dobbiamo ripensare a ciò in cui abbiamo commesso errori". Ad ogni modo, è chiaro che "con una Russia sotto Putin, non si tornerà allo status quo di prima della guerra".

L'accusa dell'Ucraina

Un paio di giorni fa, durante l'intervista per il quotidiano Der Tagesspiegel, l'ambasciatore dell'Ucraina a Berlino, Andriy Melnyk, aveva accusato il presidente tedesco di aver tessuto "per anni una ragnatela di contatti con la Russia". Secondo il diplomatico, per Steinmeier, il rapporto con la Russia era e rimane fondamentale, persino sacro, qualunque cosa accada, "anche la guerra di aggressione non importa". Il governo federale ha quindi preso le difese di Steinmeier: come comunicato dal viceportavoce dell'esecutivo tedesco, Wolfgang Buechner, "comprendiamo la situazione in cui si trova l'Ucraina in questa terribile guerra, ma respingiamo le critiche al presidente federale". Per Melnyk, la Germania ha ancora troppi interessi acquisiti in Russia a causa della sua dipendenza da gas, petrolio e carbone, e il ruolo svolto da Steinmeier come capo della Cancelleria di Gerhard Schroeder, e poi come ministro degli Esteri, è in parte da biasimare. "Steinmeier ha intrecciato una fitta rete di contatti con la Russia per decenni. Molti di coloro che ora governano nella coalizione sono coinvolti in questo", ha affermato l'ambasciatore.

Infine, come riporta l'Ansa, il diplomatico aveva già disertato il concerto organizzato da Steinmeier al Castello di Bellevue per l'Ucraina, contestando che vi fossero solisti russi.

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