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Abusi sessuali sulle operatrici, ​le ong coprivano i dipendenti

Nelle Ong, da quelle internazionali a quelle locali, ci sarebbero abusi sulle dipendenti da parte dei colleghi che poi verrebbero coperti dai vertici

Abusi sessuali sulle operatrici, ​le ong coprivano i dipendenti

Il mondo delle Ong sta per essere sconvolto da un nuovo grande scandalo. Dopo quello economico, arriva lo scandalo delle violenze sessuali. Il quotidiano britannico Guardian ha raccolto molte testimonianze di dipendenti donna che hanno subito violenze sessuali da parte dei colleghi uomini.

Le vittime raccontano al Guardian che spesso le denunce vengono ignorate o spesso insabbiate dai datori di lavoro. Le violenze sarebbero trasversali. Dalle grandi Ong internazionali fino alle agenzie della Nazioni Unite passando per i piccoli enti di beneficenza che operano a livello locale.

Tra le storie più tristi quella di Sarah Pierce, un nome di fantasia, che ha raccontato di essere stata licenziata dal Carter Center di Atlanta dopo essere stata violentata da un collega di una Ong che operava in Sud Sudan. "Ho ricevuto poca giustizia e nessun supporto" racconta la donna che ha anche spiegato di essere stata allontanata quando ha denunciato il fatto.

Dati e statistiche su questo tipo di violenze non ce ne sono anche se alcune cifre arrivano dall'Istituto di Headington in California, un ente che si occupa di fornire supporto agli operatori umanitari. Per la vice direttrice Alicia Jones i numeri sono importanti. "Più dell'1% (5-10mila) degli operatori hanno avuto questa esperienza durante la loro carriera umanitaria ma si tratta di un problema di cui tutti hanno paura ma che pochi nominano".

Le prime ad aprirsi sono state un migliaio di persone, soprattutto donne, che hanno risposto ad un questionario della International Women's Rights Project. Dopo aver iniziato a raccontare incidenti e violenze hanno preferito non fare nomi per paura di ripercussioni lavorative.

Mentre una fonte anonima all'interno della International Rescue Committee di New York, gestito dall'ex ministro degli Esteri britannico David Miliband dice che non si sente sicura all'interno della propria organizzazione, la Croce Rossa Internazionale fa sapere di avere "un robusto processo di follow-up per eventuali accuse anonime e il personale è informato su come segnalare un problema.

Ogni episodio di cattiva condotta è registrato e documentato in un sistema di registrazione e gestione dei casi".

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