Quello dell'Ethiopian Airlines è già il secondo grave incidente aereo registrato in poco tempo, che vede coinvolto un Boeing 737-Max.
E stando alle prime notizie, la dinamica sembra molto simile, a quella che causò il disastro dello scorso 29 ottobre, quando un Boeing 737 dello stesso tipo della Lion Air, precipitò in mare, 13 minuti dopo essere decollato da Jakarta in Indonesia. A bordo di quel volo c'erano 181 passeggeri e 8 persone dell'equipaggio: tutti morirono nello schianto.
Il rapporto fornito dalle autorità descrive come il pilota di quel volo abbia continuamente tentato di correggere le direzioni del computer di bordo, che dirottava automaticamente la rotta verso il basso, perché programmato per evitare lo stallo. L'operazione si era ripetuta 26 volte in 10 minuti, secondo quanto aveva registrato la scatola nera. Poi l'impatto con le onde, come ricorda Repubblica. Anche il Boeing della Lion Air, come quello della Ethiopian Airlines, era nuovo, in servizio da qualche mese.
E il software contro il quale aveva dovuto combattere il pilota in Indonesia ha iniziato ad essere installato sui nuovi apparecchi aerei, dell'ultima versione del 737, per rendere più facile il lavoro dell'equipaggio.
La Boeing era intervenuta, comunicando che "il 737 Max è sicuro come qualunque altro aereo" e il manuale offriva tutte le istruzioni per risolvere rapidamente le anomalie di volo.
Ora sarà compito delle Federal Aviation statunitense, che ha certificato il velivolo, chiarire quali siano stati i problemi sul Boeing della Ethiopian Airlines.
Per la Boeing, capire cosa sia successo, risulta fondamentale, dato che altri 350 velivoli sono già in servizio con 40 compagnie di tutto il pianeta e altri 400 dello stesso modello stavano per essere consegnati in Etiopia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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