Allarme ostaggi: l'Isis pronta a colpire di nuovo

I jihadisti con divise americane per ingannare i possibili ostaggi. Sostieni il reportage

Isis
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L'Isis ha finito le teste da tagliare. I macellai jihadisti non riescono più a trovare prigionieri per ricattare l'Occidente. Secondo quanto riferiscono i servizi americani, lo Stato Islamico sarebbe in cerca di nuovi ostaggi. Nelle mani dell'Isis resta il giornalista britannico John Cantlie apparno in numerosi video di propaganda dello Stato Islamico. Restano ancora dubbi sulla presenza di una donna nelle prigioni di Raqqa ed è giallo su tre dipendenti della Croce Rossa di nazionalità sconosciuta. Qui, sempre secondo la Cia, termina la lista degli ostaggi nelle mani dell'Isis. E per questo motivo sarebbe scattata una nuova allerta. Ambienti della sicurezza avrebbero rilevato il rischio di nuovi rapimenti. Il Califfo avrebbe ordinato nuove operazioni che prevedono il rapimento di ostaggi in Libano, in Giordania e in Turchia. Diverse cellule potrebbero entrare in azione per rapire occidentali e poi trasferirli in Siria. Un allarme questo che va esteso anche all'Egitto. Questo sarebbe il territorio più comodo per mettere in atto il rapimento. Infatti dall'Egitto non sarebbe necessario il trasferimento dell'ostaggio in Siria. Giornalisti e operatori umanitari sarebbero a rischio.

Per portare a termine il piano criminale l'Isis spesso usa come esche "ribelli" o "mediatori" che poi svelano la propria identità e consegnano l'ostaggio nelle mani dell'esercito del terrore. Inoltre in questo quadro è degno di nota il sequesto di alcune uniformi militari americane in Albania che stavano prendendo la rotta della Siria. I jihadisti vorrebbero camuffarsi tra le forze americane per trarre in inganno più facilmente i possibili ostaggi. Ma l'allarme lanciato dai servizi americani riguarda soprattutto i mediatori. Proprio coloro che operano per conto degli stati nelle trattative per la liberazione degli ostaggi. Questi soggetti sarebbero di fatto mercenari pronti a vendersi al miglior offerente.

E di fatto sono disposti anche ad incentivare i rapimenti perché riceverebbero così una percentuale dall'Isis nel caso in cui venga pagato un riscatto. Insomma il quadro di guerra e di orrore diventa abbastanza fosco. Il rischio è che nessuno possa fidarsi degli intermediari. Terreno fertile per l'Isis che intanto prepara nuovi sequestri e altre esecuzioni...

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