Da venerdì l'Austria introdurrà un tetto di ottanta richieste d'asilo al massimo al giorno per i migranti che si presenteranno al proprio confine meridionale (al momento ne sta ricevendo una media di duecento al giorno).
L'annuncio è stato diramato oggi in giornata dal ministro degli Interni di Vienna, Johanna Mikl-Leitner, che ha specificato che il numero massimo di transiti concessi giornalmente per la Germania non sarà superiore ai 3200.
L'esecutivo austriaco ha anche aggiunto di non escludere che questa misura possa creare ingorghi al confine con la Slovenia, dove i profughi potrebbero ammassarsi nel disperato tentativo di entrare in Austria. Logica conseguenza sarebbe quella di uno spostamento in massa verso ovest - verso cioè i confini italiani, che al momento sono gli unici ancora aperti.
Sul tema è intervenuto oggi anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha deplorato la "paura" che, a suo dire, domina il dibattito politico interno all'Austria.
"Il dibattito politico austriaco - ha spiegato oggi il premier al Senato - è un dibattito dominato dalla paura e dai rischi che non riguardano solo l'Austria: mi è capitato di discutere con il primo ministro olandese e non abbiamo ragionato solo sui sistemi di crescita ma del quadro della situazione politica olandese molto complessa. Capisco il dibattito sul Brennero, ma quel passaggio rappresenta la fine di secoli di guerre".
Da Bruxelles, invece, la Commissione Europea ha annunciato di essere disposta a commentare "non i commenti ma i fatti".
"L'Austria - ha detto la portavoce Natasha Berthaud - ci ha informati in settembre della
reintroduzione dei controlli, prolungando i controlli in febbraio. Quindi non c'è bisogno di ulteriori notifiche. Ciò detto, se avremo bisogno di ulteriori informazioni le chiederemo, ma non lo abbiamo ancora fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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