Altro che moderato: Abu Mazen è un leader bugiardo

Accanto alle bugie, il pregiudizio internazionale si accanisce su Israele

Altro che moderato: Abu Mazen è un leader bugiardo

Alla fine il «Ministero per le trattative» dell'Olp ha fornito una «piena traduzione del discorso di Abu Mazen» che in realtà è una toppa alla sua bugia, troppo grossa per essere sostenuta. Adesso, in inglese, Abu Mazen, nella versione edulcorata, dice che «gli israeliani sparano a freddo ai bambini come hanno fatto con Ahmed Manasra». Ma nel discorso autentico, in arabo, Abu Mazen di fronte a un popolo infiammato di passione islamista, non solo è rimasto fedele alle sue stesse false affermazioni che la Moschea di Al Aqsa sia minacciata ma ha anche inventato una menzogna propagandistica esagerata. Si è guardato bene dal chiedere ai suoi di recedere dalla violenza omicida, ha rincorso i social media che ripetono che i giovani accoltellatori sono bravissimi ragazzi cui la polizia e l'esercito danno la caccia per ucciderli e ha citato un nome: Ahmed Manasra. Ha detto di questo ragazzo di 13 anni che «ci sono state esecuzioni di bambini come Ahmad Manasra». Peccato che un film mostri Ahmad con un lungo coltello in mano: a Pisgaat Zeev, a Gerusalemme, ha accoltellato un bambino israeliano ora gravissimo. Il terrorista minorile è stato fermato, ma non è stato affatto ucciso: ferito, è ricoverato all'ospedale.

Abu Mazen avrebbe potuto almeno interessarsi alle condizioni del ragazzo prima di denunciarne «l'esecuzione». Ma il luogo comune del bambino ucciso con crudeltà dagli israeliani è da sempre uno dei preferiti: anche il primo ministro Rami Hamdallah ripete che i «bambini vengono assassinati a freddo». Abu Mazen ha fatto uso della taqiyya, la bugia consentita dalle leggi islamiche per un bene maggiore. È già successo tante volte: basta pensare al potentissimo mito di Mohammed Al Dura. Accanto alle bugie, il pregiudizio internazionale si accanisce su Israele: il portavoce del Dipartimento di Stato John Kirby ha ripetuto che «Israele fa uso di forza eccessiva».

Ma cos'è la «forza eccessiva» contro un terrorista col coltello che cerca vittime? In Francia certo nessuno rimprovera l'eliminazione dei terroristi di Charlie Hebdo, e negli Usa ai terroristi armati si spara. Ma per Israele, mentre nei dintorni si uccidono per niente migliaia di persone e nessuno dice nulla, c'è sempre una sensibilità speciale. Sarà mica antisemitismo?

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