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Ancora raid egiziani sulla Libia. Al Sisi si appella all'Onu

Il ministro del Cairo: "Bombardare è un nostro diritto". E il Consiglio di Sicurezza affronta la questione

Ancora raid egiziani sulla Libia. Al Sisi si appella all'Onu

Continuano i raid in Libia: altri sette bombardamenti con "decine di morti" e diversi feriti sono stati compiuti dall’aviazione egiziana contro postazioni "roccaforti" dell’Isis a Derna, città nell’est della Libia, nella notte scorsa.

E l'Egitto rivendica il "diritto" di bombardare: "Sono parte del diritto dell’Egitto all’autodifesa per proteggere i nostri figli", ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shouky alla tv Al Arabiya sostenendo che dopo la decapitazione dei 21 copti "una forte e accurata reazione era necessaria". Intanto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi chiede al Consiglio di Sicurezza Onu di "adottare una risoluzione per un intervento internazionale in Libia". Nell’intervista al quotidiano governativo egiziano Al-Ahram, Sisi ha sostenuto che "non c’è altra scelta" alla luce "dell’accettazione da parte del popolo e del governo libico e il loro appello all’Egitto ad agire in questa direzione".

L'Onu si riunirà domattina per una seduta pubblica

dedicata alla Libia, nel corso della quale il ministro degli esteri egiziano Sameh Shukri riferirà sulla situazione. Al Palazzo di Vetro ci sarà anche il ministro degli esteri del governo libico di Tobruk Mohammed al Dairi.

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