Sarebbero quattro gli uomini entrati in azione nelle scorse ore nei pressi di un edificio dei servizi segreti sauditi a Zulfi, cittadina a 250 km dalla capitale Riad che ospita diversi uffici dell’intelligence dell’Arabia Saudita.
A comunicarlo è lo stesso governo tramite l’agenzia di stampa Spa: “Gli assalitori – si legge – sono stati neutralizzati dopo uno scontro a fuoco con le forze speciali. Tre agenti sono rimasti feriti”.
Dell’attacco ne parla anche la tv Al Arabiya, che cita fonti della sicurezza saudita: “Gli attentatori – riferiscono gli intervistati – Erano armati pesantemente: bombe a mano, mitragliatori e molotov erano pronti ad essere utilizzati”.
Lo scontro a fuoco sarebbe stato breve ma intenso: non appare ben chiara la dinamica, né in che modo i servizi di sicurezza riescono ad avere la meglio sugli assalitori. I dettagli anche in tarda serata non vengono rivelati, si sa soltanto che un edificio importante usato dal ministero dell’interno è diventato bersaglio di quattro terroristi tutti uccisi.
Ciò che invece arriva nel tardo pomeriggio di domenica, è la rivendicazione dell’Isis: tramite il portale Amaq, membri del gruppo jihadista rivendicano l’assalto presso la cittadina di Zulfi. Viene confermata l’uccisione del commando terrorista: “Gli autori dell'attacco al quartier generale erano combattenti dello Stato islamico”, si legge nella rivendicazione diramata dall’Isis.
L’attacco, pur se non andato a segno, dimostra comunque la presenza di cellule terroristiche attive all’interno del regno dominato dai Saud. La stagione del terrore jihadista, in un paese ritenuto tra i responsabili della proliferazione dell’Islam radicale, ha il suo culmine in Arabia Saudita tra il 2003 ed il 2004 quando a Riad ed in altre località vanno a segno attacchi kamikaze in cui vengono uccisi decine di innocenti.
Lo scorso anno, sempre nella capitale, una misteriosa sparatoria il 21 aprile 2018 causa scompiglio e panico specialmente perché
avvenuta nei pressi del palazzo reale: c’è chi, in quell’occasione, parla di tentativo di colpo di Stato, anche se la Polizia all’epoca minimizza l’episodio facendo riferimento solo all’abbattimento di un drone giocattolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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