Yevhen Matviiv, sindaco di Dniprorudne, sarebbe stato rapito nelle scorse ore dalle forze militari russe. A rivelarlo sono state fonti dell'amministrazione regionale di Zaporizhzhia, oblast a cui la cittadina, situata lungo le sponde orientali del Dnepr, appartiene.
Località di circa ventimila abitanti, Dniprorudne è stata presa dalle truppe di Mosca negli stessi giorni in cui cadeva, sempre in mano russa, la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. La sua posizione è strategica: grazie al controllo della città, i russi hanno potuto estendere la fascia di sicurezza attorno la centrale e hanno potuto posizionare le prime linee a pochi chilometri dalla periferia di Zaporizhzhia, metropoli da 700mila abitanti.
Del sindaco non si hanno notizie da alcune ore. A lanciare l'allarme è stato Olexandr Starukh, governatore dell'oblast. Secondo lui Matviiv, opponendosi alla presenza russa a Dniprorudne, potrebbe essere stato arrestato. “I crimini di guerra – è la denuncia di Starukh – stanno diventando oramai sistemici”.
Il governatore ha infatti fatto riferimento anche al rapimento di Ivan Fedorov, sindaco della vicina Melitopol, cittadina affacciata sul Mar d'Azov e ricadente anch'essa nell'oblast di Zaporizhzhia. Di Fedorov non si sa nulla da giorni. Secondo i media ucraini, supportati anche da un video di una telecamera di sorveglianza del centro di Melitopol, sarebbe stato portato via dai russi che lo hanno raggiunto e poi incappucciato.
Il presidente ucraino Zelensky ne ha chiesto la liberazione, sostenendo che Fedorov è ancora vivo ma verrebbe torturato per dichiarare in video il suo sostegno alla Russia. All'elenco dei primi cittadini arrestati si è quindi aggiunto adesso quello di Dniprorudne. Nessuna conferma è arrivata dai vertici militari russi, i quali nel frattempo proprio a Melitopol avrebbero fatto insediare un altro sindaco, Galina Danilchenko.
La situazione nel sud dell'Ucraina
Le vicende relative a Dniprorudne e a Melitopol hanno una certa rilevanza nell'intero scacchiere ucraino. Qui i russi sono avanzati più velocemente che da altre parti, hanno quindi già iniziato a gestire amministrativamente dei territori occupati. E in questo senso stanno trovando non poche difficoltà.
Proprio a Melitopol, conquistata nei primi giorni di guerra, stanno andando avanti molte manifestazioni da parte dei cittadini per protestare contro la presenza delle truppe di Mosca. Nelle ultime ore è apparso un video in cui soldati russi a bordo di mezzi corazzati avvertono la popolazione che altre manifestazioni non saranno tollerate. Sarebbe inoltre stato imposto un coprifuoco per evitare disordini.
Russian military warns that rallies are banned in Melitopol. The city has seen daily protests against the Russian occupation of the city. pic.twitter.com/8LlKP0Xrgf
— Michael A. Horowitz (@michaelh992) March 13, 2022
Da qui dunque la
strategia di arrestare e rimpiazzare i sindaci non compiacenti. Galina Danilchenko, fatta insediare quale nuovo sindaco di Melitopol, prima dell'intervento russo era un consigliere comunale di Melitopol del Blocco di Opposizione, la principale forza politica filorussa in Ucraina.
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