"Morto per hantavirus": in Cina preoccupa un nuovo caso

L’infezione si trasmette entrando in contatto con i roditori. La trasmissione da uomo a uomo è, tuttavia, estremamente rara e la malattia si conosce da anni

"Morto per hantavirus": in Cina preoccupa un nuovo caso

Nella Cina che sta uscendo dall’emergenza coronavirus, si registra la morte di un uomo provocata da un altro virus, chiamato hantavirus, trasmesso dai roditori. Secondo quanto riporta il Global Times, un operaio si è sentito male mentre stava andando a lavorare, lunedì scorso, a Shandong insieme ad altri 29 colleghi. Trasferito all’ospedale della contea di Ningshan, l’uomo è deceduto nel giro di poche ore. Gli altri passeggeri dell’autobus sono risultati negativi al test del coronavirus e si stanno aspettando i risultati di quello dell’hantavirus, ma si ritiene improbabile che siano stati contagiati.

"A differenza del Covid-19, l’hantavirus nella maggioranza dei casi non viene trasmesso attraverso il sistema respiratorio, ma attraverso le secrezioni corporee e il sangue di un paziente malato", ha dichiarato al Global Times, Yang Zhanqiu, virologo dell’università di Wuhan precisando che normalmente i pazienti non vengono attaccati dal Covid-19 e dall’hantavirus allo stesso tempo. Noto anche come febbre emorragica con sindrome renale, si tratta di un'infezione virale caratterizzata da febbre, tendenza a emorragie e danni ai reni.

Può essere provocata da contatti con roditori, come aver mangiato cibo toccato da loro o respirare in ambienti contaminati dalle feci dei roditori. I casi si registrano prevalentemente in villaggi tra maggio e giugno e tra ottobre e dicembre. "Non c’è motivo di preoccuparsi. È una malattia prevenibile e controllabile", ha detto ancora Yang, precisando che la diffusione nelle città è molto scarsa. Oltre che in Cina si sono rilevati casi in Russia, Finlandia e Svezia.

Come specificato dal ministero della Salute, le patologie provocate dagli hantavirus sono infezioni virali trasmesse all’uomo dai roditori, selvatici e domestici. I topi, i ratti e gli altri roditori portatori del virus lo rilasciano nell’ambiente attraverso feci, urine e altri fluidi corporei. Quando si manipolano oggetti o alimenti contaminati dal patogeno dopo il passaggio di un roditore e si portano le mani alla bocca, agli occhi o al naso è possibile restare infettati. Così come respirando polveri o aerosol nei quali è presente la carica virale (trasmissione per via aerea).

Non è un caso, dunque, che i casi umani di infezione generalmente si verificano nelle aree rurali (foreste, campi, fattorie, ecc.), dove si possono ritrovare i roditori portatori del virus. Gli scienziati sottolineano che è possibile restare contagiati anche dopo un morso di un roditore infetto, benché questo metodo di trasmissione sia considerato piuttosto raro. Le autorità sanitarie sono tranquille. Analogamente al coronavirus Sars-Cov-2 responsabile del Covid-19, la patologia infettiva che sta sconvolgendo il mondo intero, anche l’hantavirus è un virus Rna, cioè che sfrutta l’acido ribonucleico come materiale genetico.

È responsabile anch’esso di zoonosi, cioè di malattie che vengono

trasmesse da un animale all’uomo. Fortunatamente, la trasmissione da uomo a uomo di un’infezione è estremamente rara. Non ci sarebbe quindi motivo di preoccuparsi: esistono vaccini. E questa patologia si conosce da anni.

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