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La Bardot inchioda la moschea: "La costruite? Ecco che accadrà"

Secondo l'attrice francese, la Moschea di Strasburgo, la più grande d'Europa e finanziata da due associazioni legate ad Erdogan e all'Islam politico, rappresenterebbe "un tumore che sfigurerebbe la città".

La Bardot inchioda la moschea: "La costruite? Ecco che accadrà"

"No alla moschea a Strasburgo". Non le manda certo a dire Brigitte Bardot, ex attrice e modella icona degli anni '60, che in un tweet pubblicato poche ore fa denuncia l'invasione della Francia da parte degli islamici, scagliandosi contro la proposta di costruire una moschea a Strasburgo. Moschea che, secondo l'attrice francese, rappresenterebbe "un tumore che sfigurerebbe la città". Come riportato da Giovanni Giacalone su InsideOver, la moschea più grande d’Europa avrà sede proprio a Strasburgo e verrà completata nel 2025, con tanto di due minareti alti 36 metri e con una spesa totale di 25,6 milioni di euro (soltanto per la moschea, mentre l’intero cantiere ammonta a 36 milioni). Ciò che desta preoccupazione è che a finanziarla e supportarla sono due associazioni islamiche turche vicine all’islamo-nazionalismo di Erdogan che si sono anche rifiutate di firmare la nota "Charte de principes pour l’islam de France", il documento concordato lo scorso gennaio tra il governo francese e il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm). Come se non bastasse, la Moschea verrà finanziata - per circa il 10% - anche con i soldi dei contribuenti, elemento che sta scatenando diverse polemiche in Francia.

Bardot: "Strasburgo è la capitale d'Europa e deve rimanere tale"

Dura la contestazione della Bardot: "Denuncio la sottomissione dei nostri dirigenti che hanno accettato la costruzione della moschea di Strasburgo, la più grande d'Europa, in un territorio che, dopo essere stato occupato dai tedeschi, è stato riconquistato al prezzo di centinaia di migliaia di vite francesi nel 14-18", ha spiegato la Bardot. "Strasburgo è la capitale d'Europa e deve restare tale, senza essere sfigurata da un tumore metastatico e islamizzato" ha poi aggiunto, ricordando di essere "cresciuta in un'epoca in cui la Francia aveva una dignità mondiale ed era soprannominata la figlia primogenita della Chiesa", la Francia di Charles de Gaulle. Bardot si oppone all'islamizzazione della sua terra edel suo Paese: "Mi oppongo, costi quel che costi, all'idea che la Francia diventi la prima donna dell'islam", scrive la combattiva 86enne.

BB, non è certo un mistero, è da sempre una donna controcorrente. Nei mesi scorsi avevano destato sconcerto le sue dichiarazioni rilasciate al settimanale Oggi, intervista nella quale l'ex attrice aveva definito il Covid "una buona cosa", una "specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare". Una propensione a dire tutto ciò che pensa e le passa per la testa che le ha procurato anche qualche bel guaio. Nel marzo 2019, infatti, Brigitte Bardot era stata incriminata in Francia per incitamento all’odio razziale. Nel mirino dei magistrati erano finite le critiche avanzate dalla diva, paladina dei diritti degli animali, alla popolazione del possedimento francese di Réunion, isola situata a est del Madagascar, nell’oceano Indiano, e abitata prevalentemente da soggetti di etnia africana e dravidica.

L’ex attrice aveva rivolto parole dai toni accesi all’indirizzo degli abitanti del territorio in questione, accusandoli di praticare violenze ai danni della fauna locale.

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