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La battaglia di Aleppo si è conclusa: la città è in mano ai lealisti

L'ambasciatore russo all'Onu annuncia la fine di una battaglia durata 4 anni

La battaglia di Aleppo si è conclusa: la città è in mano ai lealisti

Bashar Assad ha di fatto già vinto ad Aleppo. Le sue truppe, con il sostegno determinante delle forze russe, hanno strappato ai ribelli le ultime zone che controllavano nella zona est della seconda città siriana ed, una volta, capitale economica del Paese.

Dopo oltre anni di guerra casa per casa che, a fasi alterne, andava avanti dal 2012 e più intensamente dal 15 novembre scorso, i combattimenti ad Aleppo est sono finiti e le truppe governative siriane controllano tutta la città.

Dalle 15 locali (le 14 in Italia) riferiscono reporter sul posto, non si sono più sentiti colpi, di cannone, razzi, missili o mitragliatrici. La fine «delle operazioni antiterrorismo» ad Aleppo è stata annunciata dall’ambasciatore russo all’Onu, Vitaly Churkin.

Il diplomatico ha aggiunto che i ribelli e le loro famiglie «stanno al momento passando attraverso i corridoi (umanitari) concordati nelle direzioni che hanno scelto volontariamente, inclusi quelli in direzione di Idlib», la provincia roccaforte anti-Assad.

Churckin ha infine respinto le accuse di atrocità, che sarebbero state commesse dalle truppe di Assad - alleate di Mosca - sui civili denunciate dall’Onu, dove ieri sarebbero stati massacrati 82 civili tra cui 11 donne e 13 bambini. Questo quanto è emerso nel corso di una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che sembra però - come è successo altre volte - essere arrivata a cose fatte.

L’ambasciatore americano Samantha Power non ha fatto in tempo a chiedere lo schieramento di osservatori internazionali per monitorare le operazioni di evacuazioni di civili da Aleppo Est, che, almeno stando a Mosca, queste sarebbero già avviate ed in fase di conclusione grazie ad un accordo mediato da Turchia e Russia.

«Un accordo è stato raggiunto per l’evacuazione dei residenti di Aleppo, (prima i) civili e (poi i) combattenti con le loro armi leggere, dai quartieri assediati di Aleppo Est», aveva annunciato nel tardo pomeriggio Yasser al-Youssef, dell’ufficio politico del gruppo anti-Assad Nurredin al-Zinki aggiungendo che quanti lasceranno l’area avrebbero potuto scegliere se andare in un area controllata dai ribelli nella provincia di Idlib (in mano dalla formazione ribelle ’Esercito della Conquistà che riunisce più gruppi) o in quella in mano ai governativi ad Aleppo ovest.

Si stimava che finora 130.000 civili avessero abbandonato Aleppo Est. Oggi gli ultimi sarebbero andati via o lo starebbero facendo in queste ore. Il tutto al costo, secondo una conta tenuta solo dal 15 novembre dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, di 463 civili, inclusi 62 bambini, uccisi dalle truppe di Assad e 130 civili eliminati dai ribelli ad Aleppo ovest.

Ora inizia la fase della stabilizzazione, in cui si dovrà verificare l’assenza di rappresaglia sanguinarie e ’pulizie etnichè.

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