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Belgio, latitante invia una "cartolina-sfottò" alla direzione del carcere da cui è evaso

La cartolina sarebbe stata spedita da un criminale evaso lo scorso dicembre, unico membro ancora latitante di una banda di cinque fuggitivi

Belgio, latitante invia una "cartolina-sfottò" alla direzione del carcere da cui è evaso

Un latitante belga, evaso di prigione lo scorso dicembre, sembra si sia fatto ultimamente beffe della direzione del carcere da cui è fuggito inviandole una cartolina-sfottò.

Secondo quanto riporta Fox News, la beffarda lettera è stata recapitata in questi giorni alla cassetta della posta dell’istituto di pena di Turnhout, vicino Anversa, e aveva come destinatari i tre direttori di quest’ultimo.

In base alle prime ipotesi avanzate sull’identità del mittente, il responsabile della trovata sarebbe, evidenzia l’organo di informazione statunitense, Oualid Sekkaki, che, insieme ad altri quattro carcerati, è riuscito a scappare dalla struttura lo scorso 19 dicembre.

La banda di fuggitivi, spiega l’emittente Usa, avrebbe riconquistato la libertà scavalcando il muro di cinta dell’edificio e fiondandosi quindi dentro un’auto che allora li attendeva all’esterno della prigione. Questi cinque evasi sono stati in seguito però quasi tutti riacciuffati dalle forze dell’ordine, tranne Sekkaki.

Il latitante, condannato per tentata violazione di domicilio e per avere smerciato 25mila pasticche di ecstasy, si sarebbe appunto rifatto vivo ultimamente inviando un pacco postale apposta per deridere l’amministrazione penitenziaria di Turnhout.

Il contenuto di tale pacco anonimo, fa sapere il network americano citando una guardia carceraria in servizio presso quella struttura, era costituito dal tesserino da carcerato identificativo proprio di Sekkaki e da una cartolina con su scritto Saluti dalla Tailandia.

I direttori del centro di reclusione hanno immediatamente informato la polizia riguardo alla vicenda della “cartolina-sfottò”, sperando di ridare slancio alle indagini sul criminale in fuga.

Oltre a Oualid, puntualizza Fox News, anche un altro membro della famiglia Sekkaki sarebbe stato ospite delle galere belghe, ossia suo fratello Ashraf.

Quest’ultimo si è inoltre rivelato finora, al pari del suo familiare ancora latitante, un vero e proprio “fenomeno delle evasioni”, essendo riuscito a scappare dal medesimo penitenziario di Turnhout nel 2003, nonché, mediante un elicottero, dal carcere di Bruges nel 2010.

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