Raid e bombardamenti: lo Zar non si ferma più

Bombardamenti e raid a ovest di Kiev, così come nella città di Kharkiv e nelle province circostanti. Oggi l'incontro in Turchia tra Lavrov e Kuleba

Raid e bombardamenti: lo Zar non si ferma più

Sono proseguiti i bombardamenti sull'Ucraina nella notte appena trascorsa, quella che ha segnato l'ingresso nella terza settimana di guerra. I raid sono stati segnalati soprattutto a ovest di Kiev. In particolare, nella città di Zhytomyr, sarebbero stati colpiti due ospedali. Il tutto mentre l'Ucraina piange ancora il raid contro l'ospedale di Mariupol, per il quale Mosca e Kiev si rinfacciano responsabilità.

Bombardamenti a ovest di Kiev

Nella capitale ancora una volta hanno risuonato le sirene di allarme aereo. Oramai un sottofondo costante per gli abitanti rimasti a Kiev. Gli allarmi sono stati lanciati sia nella tarda serata di mercoledì che durante la notte appena trascorsa.

Ma i bombardamenti hanno riguardato soprattutto la periferia ovest della città, lì dove negli ultimi giorni si è concentrato il grosso delle truppe russe assiepate attorno Kiev. È proprio da qui che potrebbe essere sferrato l'assalto contro la capitale e i quartieri governativi.

Zhytomyr è una città che si trova poco oltre la periferia ovest. Si tratta di una direttrice importante per dirigersi nelle province occidentali del Paese. Forse è proprio per questo che nelle notte appena trascorsa è stata presa pesantemente di mira. Media ucraini parlano di raid in grado di bersagliare la città per diverse ore.

Alcuni ordigni sarebbero esplosi a ridosso di due ospedali. Ingenti i danni segnalati, ma per fortuna non si ha notizia di feriti. Sempre a Zhytomyr è stata colpita una centrale elettrica, causando quindi disagi nella fornitura di energia elettrica nella zona circostante. Nell'area ad ovest di Kiev, il governo ucraino ha segnalato un contrattacco da parte delle proprie forze durante la scorsa notte. "La notte è stata piuttosto difficile, ma possiamo dire che l'esercito ucraino ha contrattaccato vicino a Kiev - si legge in una dichiarazione del consigliere del ministero dell'Interno Vadym Denysenko -Abbiamo schierato cinque carri armati. Al mattino si sono sentiti ancora i rumori degli scontri fra mezzi di artiglieria a Kiev, nella periferia occidentale. Anche ora sono in corso dei combattimenti. Non ci sono ancora ulteriori informazioni dettagliate".

Ancora raid su Kharkiv

Tra la tarda serata di ieri e la scorsa notte l'esercito russo è tornato a bombardare pesantemente Kharkiv, la seconda città del Paese e quella che ha subito i peggiori raid dall'inizio della guerra. A differenze che a Kiev, i bombardamenti qui sono avvenuti anche in pieno centro, causando non poche vittime tra la popolazione. Nelle ultime ore fonti del Pentagono hanno dichiarato che i russi sarebbero riusciti ad avanzare e a portarsi a ridosso della città. I raid notturni avrebbero fatto, nella regione attorno Kharkiv, almeno quattro vittime nel villaggio di Slobozhanske.

Anche Eni ferma l'acquisto di petrolio russo-ucraino

Tra Stati Uniti ed Europa intanto si sta discutendo circa l'applicazione di nuove sanzioni contro la Russia. Washington e Londra a inizio settimana hanno annunciato di aver deciso di fermare del tutto l'importazione di petrolio russo. Nella tarda serata di mercoledì anche l'italiana Eni ha preso questa decisione. “Eni – si legge in una nota della società – ha sospeso la stipula di nuovi contratti relativi all’approvvigionamento di greggio o prodotti petroliferi dalla Russia. In ogni caso Eni opererà nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle istituzioni europee e nazionali”.

Oggi l'incontro in Turchia

Qualcosa si muove a livello diplomatico.

Dopo l'apertura al confronto decretata dal presidente ucraino Zelensky nella giornata di mercoledì e dopo che Mosca ha chiarito le proprie richieste per giungere a un cessate il fuoco (riconoscimento dell'annessione russa della Crimea, riconoscimento indipendenza Donbass e neutralità), oggi ad Antalya è previsto un incontro tra Sergej Lavrov e Dmytro Kuleba. Ossia rispettivamente i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina. Si tratta dell'incontro di più alto profilo tra rappresentanti di Mosca e Kiev dall'inizio della guerra.

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