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Bombe su ospedali e scuole in Siria. Scambio d'accuse tra Usa e Russia

Da Washington parole forti contro Putin. Ma il Cremlino ribatte: "È solo propaganda". Per l'Unicef anche bambini tra le vittime

Bombe su ospedali e scuole in Siria. Scambio d'accuse tra Usa e Russia

È fermo ad almeno cinquanta morti il bilancio delle vittime rimaste uccise in raid aerei che hanno colpito due scuole e cinque ospedali nel nord della Siria, con bombe che si sono abbattute anche su una struttura sostenuta dalla ong Medici senza frontiere.

Attacchi su cui si rincorrono le accuse, con la Casa Bianca che chiede insistentemente a Mosca di cessare i bombardamenti sull'opposizione moderata e dall'altra parte voci insistenti secondo cui le bombe cadute quest'oggi sarebbero state quelle di un raid delle forze di Damasco, sostenuto dai russi.

Voci che dal Cremlino smentiscono con forza, sostenendo che si tratti "di un nuovo capitolo dell'esercizio di propaganda in corso" e di fatto accusando l'America, che però ribatte di non avere effettuato raid aerei vicino a strutture ospedaliere. Il dipartimento di Stato parla invece di "attacchi senza alcuna giustificazione" con cui Damasco e Mosca avrebbero violato "i loro obblighi con la comunità internazionale".

Ad accendere lo scontro ci hanno pensato anche i turchi, con Ahmet Davutoglu che ha assicurato che un ospedale (guarda le foto) e una scuola vicina ad Azaz sono stati colpiti da un missile balistico russo. Il primo ministro di Ankara ha accusato Mosca e le milizie curde dello Ypg - con cui i turchi hanno un contenzioso aperto - di voler chiudere il corridoio umanitario a nord di Aleppo.

Intanto è l'Unicef a dire che tra gli edifici colpiti ci sarebbe anche un ospedale materno-infantile e che dunque tra le vittime ci sarebbero certamente anche dei bambini.

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