C'è l'accordo. Draghi e Macron firmano il Trattato del Quirinale

Il presidente francese e il premier italiano hanno siglato l'accordo di cooperazione rafforzata tra i due Paesi. Presente anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

C'è l'accordo. Draghi e Macron firmano il Trattato del Quirinale

Per Italia e Francia è il grande giorno, quello della firma del "Trattato del Quirinale", precisamente il Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata. Si tratta di un momento molto importante nella storia recente delle relazioni tra i due Paesi, e l'arrivo del presidente francese, Emmanuel Macron, a Roma, ne è la testimonianza. Dopo anni di trattative, alti e bassi, incomprensioni, rivalità e errori di comunicazione, Italia e Francia appaiono sulla stessa frequenza e firmano un accordo che cambia il quadro politico europeo. Ed è su questo che puntano sia Macron che Draghi, soprattutto dopo la fine dell'era di Angela Merkel in Germania. Un momento che per molti osservatori rappresenta il passaggio di testimone dalla Cancelliera tedesca alla coppia composta dal presidente francese e dal premier italiano, entrambi riconosciuti come ultime figure di riferimento dell'Unione europea.

La cerimonia della firma

La firma è avvenuta al Quirinale poco dopo le ore nove. Macron, dopo aver ricevuto gli onori militari, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Draghi e dalle due delegazioni, quella italiana e quella francese. Per l'Italia presenti il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e quello dell'Interno Luciana Lamorgese, oltre al sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. Un gruppo di ministri che rappresenta in modo sintetico tutti i punti del Trattato del Quirinale e che conferma la complessità di un accordo di cui ancora non sono chiari tutti i contorni. La firma è stata seguita da un lungo appaluso delle due delegazioni e da una intensa stratta di mano tra Mattarella, Macron e Draghi. Subito dopo, al termine della cerimonia, sono stati eseguiti gli inni nazionali, mentre gli aerei delle Frecce Tricolori e della Patrouille de France salutavano la firma del trattato sorvolando il cielo di Roma con i colori della bandiera italiana e di quella francese.

L'occhio all'Europa

Ieri il presidente italiano ha ribadito che "la firma del trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata è un risultato importante, un testo di ampio respiro" che servirà "a costruire un'Unione europea più forte". Per il capo dello Stato si tratta di un accordo tra due Paesi, Italia e Francia, "che condividono l'impegno per la costruzione del grande progetto europeo". Un accordo intergovernativo che ha molti e importanti ambiti di applicazione: affari esteri, difesa, giustizia, affari interni e immigrazione, cooperazione economica e industriale, trasporti, istruzione, cultura, energia, giovani. Una cooperazione che vedrà anche un coinvolgimento diretto dei due governi, in uno scambio di vedute e personalità che ricorda quella già cristallizzata nell'accordo di Aquisgrana siglato da Francia e Germania nel 2019. Un accordo che ha sancito l'unità di intenti tra Macron e Merkel e che ribadiva quanto già confermato nel precedente accordo dell'Eliseo, con Parigi e Berlino che sono apparsi i veri motori dell'Unione europea.

Le parole di Draghi

La conferenza stampa congiunta tra i due leader inizia con le parole del presidente del Consiglio. Draghi, che ha elogiato la sinergia tra Roma e Parigi ha ricordato che "in questi mesi i rapporti tra i nostri Paesi si sono ulteriormente intensificati". Il premier italiano ha fatto riferimento in particolare "all'impegno comune contro il terrorismo passato e presente, che ha portato all'avvio delle procedure giudiziarie nei confronti di alcuni responsabili di gravissimi crimini, per cui ringrazio ancora il presidente Macron. O a favore della stabilità in Libia, grazie anche alla Conferenza Internazionale di Parigi di questo mese, che Italia e Francia hanno presieduto insieme alla Germania, alla Libia, alle Nazioni Unite". Draghi ha ribadito anche la cooperazione sul fronte della gestione della pandemia e delle sfide per i cambiamenti climatici, tema che ha sempre caratterizzato l'agenda estera di Macron. E ha ringraziato il capo dello Stato francese per il supporto mostrato durante la presidenza italiana del G20, rilanciando il pieno sostengo italiano nel semestre a guida francese dell'Unione europea.

Draghi ha poi confermato alcuni punti presenti nel trattato. Per esempio l'istituzione di un servizio civile italo-francese, così come la previsione di un "comitato di cooperazione transfrontaliera" e la reciproca tutela dei sistemi agricoli, con meccanismi di cooperazione in ambito energetico e tecnologico. Il premier ha rivelato che è stato concluso in queste ore anche un accordo sullo spazio. Ed è stato stabilito "un meccanismo per cui almeno una volta in un trimestre un ministro italiano e francese parteciperanno ad un consiglio dei ministri dei due paesi". "La nostra sovranità può rafforzarsi solo con una gestione condivisa delle nostre sfide" ha aggiunto Draghi.

Macron parla del Trattato

Il presidente francese, parlando a Villa Madama al fianco di Draghi, ha voluto ringraziare gli sforzi della diplomazia italo-francese per la conclusione di questo accordo. Il capo dell'Eliseo ha citato l'inizio di tutto, a Lione nel 2017, definendo quasi una "anomalia" l'assenza di un accordo tra Italia e Francia come quello tra Francia e Germania. Macron ha rivolto, come prima Draghi, un ringraziamento a Sergio Mattarella, da sempre impegnato nel rafforzamento del legame tra i due Stati e ha definito il Tratto del Quirinale come "segno della profonda amicizia" tra Italia e Francia.

"Era quasi un'anomalia non avere questo trattato, tante cose ci uniscono: la nostra cultura, i nostri artisti. Siamo in questa città che rappresenta tanto, anche per il destino dell'Europa, la Francia e l'Italia hanno da fare tanto insieme, hanno fatto tanto insieme, lo abbiamo fatto sotto la pandemia, ci siamo battuti per la Libia, abbiamo testimoniato tutte queste convergenze anche durante il G20". Il presidente francese ha poi aggiunto: "Noi siamo entrambi paesi che hanno dato tanto al commercio, all'industria e questa amicizia viene da lontano, è profonda, stiamo aprendo un nuovo capitolo storico nelle nostre relazioni, metteremo le nostre affinità a servizio del progetto europeo". Sulla questione migratoria, Macron ha ribadito la volontà e il bisogno di "proteggere le frontiere esterne" dell'Unione europea, rilanciando l'idea di un "umanesimo con regole" per gestire al meglio i flussi migratori. Il capo dell'Eliseo ha espresso i suoi propositi sul tema dell'immigrazione: "Dobbiamo accogliere e integrare chi viene secondo le regole e ha propensione a restare, ma poi ricondurre nei Paesi di origine chi non ha questa propensione".

Macron ha poi tenuto a smentire le voci su un accordo che sostituirebbe i rapporti tra Francia e Germania e l'asse franco-tedesco rafforzato in questi ultimi anni. "La cancelliera tedesca Angela Merkel non ha dominato l'Europa negli ultimi dieci anni", ha continuato il capo dell'Eliseo. E riferendosi all'azione di Merkel nell'anno della pandemia e del Recovery Fund, il presidente francese ha detto che la cancelliera "ha avuto l'intelligenza e il pragmatismo" di aderire a "delle posizioni che inizialmente non erano le sue e di costruire degli accordi. Questa è l'Europa". Un tema particolarmente importante soprattutto alla luce del nuovo governo tedesco e delle aspettative sul fronte del debito e delle regole del patto di stabilità.

Con i liberali a orientare le scelte dell'economia, l'esecutivo federale potrebbe essere meno propenso ad allargare i cordoni della borsa in tema di finanza comune e di politiche europee. Da Bruxelles arrivano segnali contrastanti e Macron, così come il premier Draghi, rafforzano il piano bilaterale soprattutto per assicurarsi un maggiore peso nelle scelte Ue per i prossimi anni, se non mesi.

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