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Carlo III non pagherà tasse sulla fortuna della Regina: ecco perché

Grazie a un accordo con l’ex governo Major re Carlo non pagherà tasse sull’eredità di Sua Maestà

Carlo III non pagherà tasse sulla fortuna della Regina: ecco perché

Re Carlo III, spiega il Guardian, potrà beneficiare dell’eredità materna senza che questa venga intaccata dai prelievi di tasse, grazie a una clausola concordata negli anni Novanta con l’ex primo ministro John Major.

Eredità “da sovrano a sovrano”

Per conoscere le ultime volontà testamentarie della regina Elisabetta forse dovremo aspettare ancora 90 anni, ammesso che per quella data il casato intenda renderle pubbliche. Intanto, però, conosciamo un dettaglio di non poco conto: Carlo III potrà beneficiare dell’eredità della regina Elisabetta senza dover pagare alcun tipo di tassa di successione. In base a un accordo del 1993 con l’allora premier John Major il patrimonio che passa “da sovrano a sovrano” può evitare il prelievo del 40% che normalmente, secondo le leggi inglesi, si applica ai beni il cui valore supera le 325mila sterline. Il Crown Estate (di cui il re è proprietario non di fatto, ma in maniera nominale), cioè tutti i possedimenti reali in Inghilterra, Galles Scozia e Irlanda del Nord, possedimenti a Regent Street, St. James, centri industriali, terreni agricoli raggiunge l’astronomica cifra di 15,2 miliardi di sterline (17 miliardi di euro e il 25% di questa somma è destinato alla royal family). In più Carlo III ha ereditato anche il ricco Ducato di Lancaster. Tutto senza pagare una sterlina di tasse.

La clausola studiata con John Major ha la sua ragion d’essere nella volontà di preservare “un certo grado di indipendenza finanziaria” della Corona dal governo. Un ragionamento non fuori luogo, considerando che la politica inglese si sviluppa sull’equilibrio tra monarchia e Parlamento, in modo che l’uno non prevarichi l’altro. L’accordo è applicabile anche nel caso in cui l’eredità passi dalla consorte di un ex sovrano a un sovrano. Infatti nel 2002, quando morì la Regina Madre, Elisabetta II ereditò da lei un paqtrimonio da 70 milioni di sterline, in cui figurava anche una meravigliosa collezione di Uova Fabergé. Se, invece, a ereditare i beni di Sua Maestà dovesse essere una persona diversa da Carlo, che non ha alcun regno da governare, dovrà pagare la tassa di successione.

Un impero economico

Dal 1760 la Crown Estate è amministrata dallo Stato. Gli introiti vanno al Ministero del Tesoro: i profitti vanno a poi finire nelle casse del Ministero del Tesoro, il quale garantisce ai sovrani il Sovereign Grant, in pratica uno stipendio annuale. Tra il 2021-2022 la somma del Sovereign Grant è stata di 86 milioni di sterline (circa 100 milioni di euro). Prima del 2016 ai re spettava una percentuale del 15% sui guadagni della Crown Estate, poi passata al già citato 25% a causa delle onerose spese per il restauro di Buckingham Palace da 369 milioni di sterline. Anche se Carlo III non pagherà tasse sulla sua eredità, va ricordato che dalla metà degli anni Novanta i sovrani inglesi pagano le tasse sui loro guadagni privati. I contribuenti pagano alla monarchia, come ricorda La Repubblica, 1 sterlina e 29 penny a persona, ma in cambio ottengono 2 miliardi di sterline grazie al turismo garantito dal fascino e dall’immagine della royal family.

Un carisma che in questi giorni di lutto è cresciuto a dismisura, anche perché la figura di Elisabetta II è sempre stata amatissima e rispettata in tutto il mondo. Un simbolo che si è fuso con la nazione e con l’ideale stesso di regalità. Intanto, alle 16:44, è stato chiuso l’accesso per la visita del feretro a Edimburgo.

Le spoglie di Sua Maestà arriveranno a Londra nella serata del 13 settembre 2022, con un volo della Royal Air Force e resteranno esposte a Buckingham Palace fino al giorno del funerale, il prossimo 19 settembre.

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