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La cellula segreta di jihadiste per fare il lavaggio del cervello

Una cellula segreta di islamiche faceva proselitismo in Inghilterra per ingrossare le fila delle jihadiste da spedire al fronte siriano

La cellula segreta di jihadiste per fare il lavaggio del cervello

Alle giovani musulmane facevano il lavaggio del cervello per spingerle a lasciare il Regno Unito e unirsi ai jihadisti nello Stato islamico. A farlo era una cellula segreta di islamiche che, ispirandosi all'ideologia del Califfato, facevano proselitismo in Inghilterra per ingrossare le fila delle jihadiste da spedire al fronte siriano. A scoprirle è stata una reporter di Channel 4 che, dopo esser riuscita a infiltrarsi nella cellula, ha portato avanti per un anno un'indagine sotto copertura.

Il reportage Isis: The British Women Supporters Unveiled mostra, grazie alle riprese di telecamere nascoste, tre donne che si identificano come Umm Saalihah, Umm L e Umm Usmaan su Twitter che glorificano i jihadisti e promuovono l'ideologia estremista del Califfato sia online sia plasmando giovani donne nel corso di incontri segreti ai quali erano presenti anche bambini molto piccoli. Nel documentario, girato nei mesi precedenti ai sanguinari attentati che hanno messo in ginocchio Parigi, una delle promotrici Umm L, il cui vero nome è Rubana, predica durante le lezioni di due ore, strettamente sorvegliate e rigorosamente solo su invito, messaggi di odio e di segregazione insultando "gli ebrei sporchi e cattivi" e proclamando che "non si sottometteranno mai alla legge di un paese o nazione". "I giorni buoni del califfato sono finalmente arrivati - afferma la donna - non è la prima volta che le nazioni tramano contro i credenti, che viene formata una coalizione contro il Califfato. Ma Allah uno ad uno li distruggerà". In un'altra riunione Umm Saalihah, che ha condiviso un indirizzo con Mohammed Shamsuddin, arrestato con l’accusa di incoraggiare il terrorismo, esorta i musulmani e le musulmane a abbandonare la democrazia per entrare in un gruppo terroristico. "Andate in Siria - twitta Umm Usmaan - perché è la migliore delle terre di Allah sulla terra".

Dopo che la giornalista, una giovane musulmana nota come Aisha, aveva cercato informazioni sulle piattaforme di social media, alcuni estremisti islamici la hanno messa in contatto con la cellula jihadista femminile. Sotto copertura e dopo una serie di messaggi diretti pubblicati su Twitter, è quindi riuscita a incontrare le promotrici del gruppo a un evento islamico a Leiwsham, cittadina a sud di Londra. La maggior parte degli incontri segreti si tenevano all'interno di un centro finanziato da una amministrazione locale a nord della capitale inglese. Solo dopo quasi un anno di incontri è stato chiesto alla giornalista di mostrare al gruppo tutti i beni da lei in possesso e, quando ha rifiutato, è stata allontanata dalla cellula e bandita dalle sessioni di studio.

"Il fatto che ci siano donne, ragazze e bambini è particolarmente preoccupante in termini di ciò che a questi bambini viene insegnato a credere - commenta l’esperto di antiterrorismo Hannah Stuart - al momento, non siamo solo preoccupati per i giovani che vanno a combattere per l'Isis, siamo preoccupati per le intere famiglie che lasciano il paese per emigrare e vivere nello Stato islamico, ed è in lezioni come queste che si incoraggiano le donne a farlo facendogli credere che è un loro dovere religioso".

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