Guerra in Ucraina

"Relazioni con la Russia solide come roccia": la Cina vuole davvero mediare?

Pechino disposta a mediare per evitare crisi umanitarie su larga scala. Ma l’amicizia tra Cina e Russia, a differenza di quanto si possa pensare, è "solida come una roccia"

"Relazioni con la Russia solide come roccia": la Cina vuole davvero mediare?

Altro che relazioni compromesse dall’inasprirsi del conflitto in Ucraina. L’amicizia tra Cina e Russia, a differenza di quanto si possa pensare, è "solida come una roccia". Parola di Wang Yi, niente meno che ministro degli Esteri cinese.

Le relazioni tra Cina e Russia

Il signor Wang ha rilasciato importanti dichiarazioni a margine dei lavori annuali della sessione plenaria della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), ovvero dell’organo consultivo del Parlamento. Il ministro ha affermato, o meglio assicurato, che la Cina è disposta ad avere un ruolo costruttivo nella crisi ucraina, lavorando spalla a spalla con la comunità internazionale. Allo stesso tempo, tuttavia, Wang ha spiegato che tra Russia e Cina esiste un’"amicizia duratura" e che i due Paesi contribuiscono a portare "pace e stabilità" nel mondo.

Il ministro ha inoltre chiarito tre caratteristiche di base del rapporto tra Cina e Russia, che si affida sulla "non alleanza", sul "non confronto" e sul "non prendere di mira qualsiasi terza parte". Certo è che l’asse Pechino-Mosca manterrà "il focus strategico" e continuerà ad approfondire "il partenariato strategico globale di coordinamento per una nuova era". A conferma della posizione del gigante asiatico, Wang ha puntato il dito sugli Stati Uniti, accusati di voler "stabilire una Nato" nella regione asiatica.

La posizione della Cina

Difficile, dunque, stabilire con certezza quale sia la posizione della Cina. Dal punto di vista geopolitico è indubbio che Pechino ambisca all’indebolimento politico del blocco occidentale a trazione statunitense. All contempo il gigante asiatico non ha però alcuna intenzione di vanificare i suoi contatti economici e commerciali con partner strategici. Pensiamo soltanto all’Unione europea, con la quale è ancora in ballo il CAI (Comprehensive Agreement on Investment), e ai Paesi dell’Europa dell’Est, regione interessata al conflitto ucraino ma inclusa nella Belt and Road Initiative.

È per questo, forse, che Xi Jinping ha manifestato preoccupazione per l’attuale situazione internazionale, senza tuttavia citare espressamente la guerra in Ucraina. "La situazione internazionale continua a subire profondi e complessi cambiamenti", ha spiegato il presidente cinese. "La globalizzazione economica incontra correnti avverse e il gioco tra le grandi potenze diventa sempre più agguerrito e il mondo è entrato in un nuovo periodo di turbolenti cambiamenti", ha aggiunto Xi, sottolineando però che lo sviluppo cinese presenta ancora molte condizioni strategiche favorevoli.

No a una nuova Guerra Fredda

Cosa aspettarsi, dunque, dalla Cina? A sentire, di nuovo, il ministro Wang Yi, Pechino è disposta a continuare a svolgere un ruolo propositivo "nella promozione dei colloqui tra Russia e Ucraina". L’esplicito obiettivo cinese consiste nel prevenire "crisi umanitarie su larga scala". Ecco perché il governo cinese è favorevole ad attuare "le necessarie mediazioni" e a "partecipare alla mediazione internazionale". Sia chiaro: senza vanificare l’amicizia con la Russia.

Cina e Unione europea hanno "solide basi" di cooperazione, e Pechino auspica che l'Ue si opponga alla creazione di una "nuova Guerra Fredda" e che pratichi un "autentico multilateralismo", ha dichiarato, ancora, il ministro Wang.

Cina e Ue, ha concluso, "devono rafforzare l'allineamento strategico, ampliare la cooperazione pragmatica promuovere il coordinamento, approfondire gli scambi, gestire adeguatamente le differenze e unire le forze per fare cose più pratiche per il mondo".

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