Dinanzi alla nuova e tanto temuta ondata di contagi che si è registrata negli ultimi giorni in Cina, stando ovviamente alle cifre esplicitamente dichiarate da Pechino, il governo centrale tenta di correre ai ripari con un'operazione di "snellimento" delle procedure di controllo da effettuare tra la popolazione. Non più una singola verifica per volta, bensì l'accorpamento dei risultati di cinque individui da analizzare in profondità esclusivamente nel caso in cui emerga una positività del gruppo preso in esame.
Ritenuto fin da subito il focolaio più importante, a partire dallo scorso giovedì 11 giugno, quello circoscritto alla zona del mercato di Zinfadi parrebbe essere al momento sotto pieno controllo. Sono ben quaranta le comunità residenziali nelle quali si sono registrati i nuovi casi di contagio da Covid-19, tutte sottoposte precauzionalmente a quarantena. Ad oggi 9 i nuovi contagi nell'area, unitamente agli altri 9 dichiarati nel resto della Cina: sarebbero dunque 349 i casi ancora attivi, ma nessun morto, almeno secondo i dati forniti dal governo.
Fondamentale, nel contenere l'emergenza, la grande capacità da parte del sistema sanitario di organizzare con tempismo e grande precisione gli esami del tampone faringeo su una popolazione tanto numerosa. Almeno 200 i centri organizzati in cui si distribuiscono ordinatamente le code dei cittadini. Il lavoro di perfezionamento delle tempistiche necessarie ha portato ad incrementare il numero degli esami specifici dai 90mila al giorno fino, secondo stime locali, a circa 500mila.
Per rendere ancora più efficace la procedura, inoltre, il personale sanitario si è occupato di risolvere anche un altro annoso problema, cioè quello dello smaltimento delle analisi. Anche arrivando, infatti, ad un numero così elevato di tamponi, c'è sempre un limite di circa 230mila analisi quotidiane. Proprio per questo è stato ideato il metodo dell'accorpamento dei tamponi di 5 individui: i dati vengono mischiati e quindi analizzati unitamente. Solo nel caso di una positività di gruppo, infatti, si ripeterebbero singolarmente i tamponi.
La certezza che una procedura del genere possa funzionare si basa sulla statistica epidemiologica secondo la quale la maggioranza assoluta dei circa 22 milioni di abitanti di Pechino non sia infetta.
Un metodo, tra l'altro, che era già stato ampiamente utilizzato proprio a Wuhan, l'epicentro della prima terribile ondata di Coronavirus: secondo l'agenzia Xinhua sarebbero stati sottoposti ad analisi fino a 9,8 milioni di
tamponi in soli 19 giorni. Un successo, quello registrato nella provincia tanto flagellata, che ha spinto gli esperti ad ipotizzare la possibilità di formare e sottoporre ad analisi i test di raggruppamenti anche di 30 persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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