La Cina svela il caccia J-20, la sfida "invisibile" agli Usa
La Cina dovrebbe aver completato quattro J-20, ma tale numero potrebbe triplicarsi entro i prossimi sei mesi. Il primo impiego operativo sarà nel Mar Cinese Meridionale nel 2018.
La Cina dovrebbe aver completato quattro J-20, ma tale numero potrebbe triplicarsi entro i prossimi sei mesi. Il primo impiego operativo sarà nel Mar Cinese Meridionale nel 2018.


Svelato per la prima volta al pubblico, durante la cerimonia di apertura dell’Air Show China, nella città meridionale di Zhuhai, il caccia di quinta generazione Chengdu J-20. Due i velivoli con livrea aria-aria, probabilmente la medesima svelata due settimane e scelta per il basso tasso di produzione iniziale, che hanno attraversato il campo di volo della mostra aeronautica di Zhuhai, in Cina. Quelli mostrati al pubblico dovrebbero essere i prototipi operativi con numero di serie 2011 e 2017 in configurazione di pre-produzione. I primi due J-20, numero di serie 2001 e 2002, sono stati utilizzati come dimostratori tecnologici.
Il Chengdu J-20
Il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è definito dal Pentagono come una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. La Cina dovrebbe aver completato quattro J-20, ma tale numero potrebbe triplicarsi entro i prossimi sei mesi considerando che la piattaforma, lo scorso giugno, è entrata ufficialmente in Low Rate Initial Production (LRIP). E’ attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa. Per il Chengdu J-20 si prevedono sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. Fin dalla prima presentazione ufficiale, i cinesi hanno sempre affermato che la piattaforma di quinta generazione Chengdu J-20, avrebbe avuto prestazioni simili all’F-22, ma con i costi operativi dell’F-35. Impossibile, al momento, verificare tali affermazioni in modo indipendente. L’entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale è fissata per il 2018. Il J-20 dovrebbe trasportare internamente fino ad un massimo di quattro missili BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio, probabilmente PL-10. Dovrebbe raggiungere una velocità massima di 2,100KMH secondo una stima effettuata con i due Saturn AL-31. Il primo impiego operativo per il J-20 sarà nel Mar Cinese Meridionale.
Il problema dei motori
Il J-20 tra ispirazione da diversi progetti. Evidenti le similitudini nel design con il dimostratore tecnologico MiG 1.44 e con l’EFA 2000. Il Pentagono, ha sempre pensato si trattasse di una versione derivata dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter. Così come i russi per il T-50, anche i cinesi non saranno in grado di raggiungere il pieno potenziale della piattaforma fino a quando non avranno sviluppato dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno e che possano esaltare le caratteristiche di un profilo aerodinamico di quinta generazione. I cinesi starebbero sfruttando la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E per sviluppare un nuovo sistema propulsivo.
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