Alcune ragazze di un college femminile indiano si sono rese ultimamente artefici di una protesta contro i vertici dell’istituto, accusandoli di discriminare le alunne che “hanno le mestruazioni”.
La storia delle studentesse del college Shree Sahajanand Girls Institute (Ssgi), ubicato nella città di Bhujo (Stato del Gujarat) e gestito dalla setta oltranzista indù Swaminarayan, è stata raccontata di recente da La Repubblica, evidenziando la rigidità dei dettami religiosi a cui devono attenersi le ragazze iscritte a tale scuola.
Tra le regole in questione, vi è appunto quella per cui le alunne che hanno il ciclo, riporta il quotidiano romano,“non possono entrare nel tempio o nella cucina, non possono avere contatti fisici con altri studenti. Devono mangiare separate dalle altre, lavare i propri piatti e in classe sedere all'ultima fila, in fondo”.
Oltre a questo trattamento, le regole del Ssgi impongono alle studentesse con mestruazioni di firmare un apposito registro, al fine di consentire ai vertici scolastici di identificarle subito.
Tuttavia, alcune ragazze del college indiano, per tutti gli ultimi due mesi, hanno rifiutato di segnare sul registro incriminato il proprio periodo di ciclo mestruale, attirandosi le ire della dirigenza dell’istituto.
A fronte della clamorosa insubordinazione delle alunne, ricostruisce la testata, i rappresentanti della Swaminarayan hanno infatti denunciato le prime, con gli insegnanti delle stesse che hanno provveduto a convocare d’urgenza a scuola le “ribelli”.
Una volta al cospetto del corpo docente, le ragazze promotrici della protesta sono state portate nei bagni del Ssgi e, rimarca il giornale fondato da Eugenio Scalfari, costrette a “spogliarsi”, per dimostrare di non avere le mestruazioni.
Dopo avere subito questa umiliazione, le alunne, fa sapere Repubblica, non sono rimaste in silenzio, ma hanno raccontato alle proprie famiglie e alle autorità quello che avevano vissuto sulla propria pelle nei bagni del college, ossia un’esperienza "molto dolorosa", una"tortura mentale", che le avrebbe lasciate "traumatizzate".
Lo scontro tra le studentesse “ribelli” e i vertici della struttura educativa ha quindi acquistato ancora più vigore, tanto che, lo scorso giovedì, queste hanno organizzato una protesta di piazza contro le regole imposte dalla setta indù.
La battaglia condotta dalle ragazze discriminate ha alla fine, sottolinea il quotidiano, indotto il governo dello Stato del Gujarat, per la precisione la Commissione sulla condizione femminile, ad aprire un’indagine sulla “pratica vergognosa” seguita all’interno del Ssgi, esortando contestualmente le vittime delle discriminazioni in questione a “farsi avanti e parlare senza timore”.
Del caso si starebbe occupando anche la polizia dell’entità federata indiana, ma ciononostante, rimarca la testata romana, i rappresentanti del college finito nella bufera continuano a lanciare forti accuse contro le alunne promotrici delle
proteste, rinfacciando loro di avere violato le regole scolastiche.A detta di alcune delle alunne ribellatesi, inoltre, la dirigenza del college starebbe addirittura facendo “pressioni” su di loro per farle tacere.
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