Prove di "esercito europeo": così si addestrano i militari

All'European Wind 2016, che si è svolta in provincia di Udine, hanno preso parte le forze armate di Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria. L'Albania ha inviato con un nucleo di osservatori.

Prove di "esercito europeo": così si addestrano i militari

Si concluderà domani, con la cerimonia dell'ammainabandiera, l'esercitazione interforze e multinazionale denominata European Wind 2016 che si è svolta nelle ultime due settimane in provincia di Udine. La cerimonia conclusiva, certificherà il raggiungimento della piena capacità operativa del Battle Group europeo su base DECI (Defence Cooperation Initiative).

Per definizione, il gruppo da battaglia europeo è una forza militare di intervento rapido a disposizione dell'Unione Europea che può essere impiegata in eventuali teatri di crisi internazionale, già a partire dal prossimo mese di gennaio. Lo scopo di tale iniziativa, promossa dall'Italia ed alla quale partecipano Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria ed Albania, è quello di promuovere, su base regionale e tra nazioni europee del bacino adriatico e delle aree immediatamente limitrofe che condividono gli stessi interessi nel campo della Difesa, un progetto di cooperazione finalizzato ad operazioni internazionali addestrative e formative.

Alle manovre hanno preso parte le forze armate di Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria. L'Albania ha inviato con un nucleo di osservatori (guarda il video).

Le forze congiunte hanno operato in diverse aree addestrative della provincia di Udine dirette dal comando brigata alpina Julia, unità dell'Esercito Italiano che ricopre anche il ruolo di leader del Multinational Land Force, forza terrestre di cui fanno parte anche Slovenia e Ungheria (guarda le foto). Schierati sul terreno oltre 1500 soldati, un centinaio di mezzi tattici (blindo Centauro, VBM Freccia, VTLM Lince e BV, RABA ungheresi, Humvee croati e Valuk sloveni). Impiegati, infine, elicotteri italiani ed austriaci.

Il contingente più corposo è stato quello italiano, con oltre 1.

200 uomini ed assetti specialistici capaci di sviluppare e gestire, in un contesto di spiccata interoperabilità, il più ampio scenario di eventi che possono caratterizzare l'impiego militare in supporto ad una nazione interessata da una situazione di crisi. L’esercitazione si è conclusa con un passaggio, sulle forze schierate sul campo, dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale.

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