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Via alla Cop26. L'impegno di Biden: "Tagliare le emissioni"

Si è aperta la Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Cop26) di Glasgow. Da Draghi a Biden: la ricetta dei leader mondiali

Via alla Cop26. I leader della terra: “Cambiare prima che sia troppo tardi”

Andare oltre quanto fatto al G20, sull'onda lunga della promessa fatta da Joe Biden di ridurre le emissioni del 50%-52% rispetto al 2005 entro il 2030. E ancora: accelerare l’impegno per contenere l'aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Spendere bene e subito le risorse economiche a disposizione, anche e soprattutto aiutando i Paesi più poveri. Mario Draghi ha riassunto nel suo intervento di apertura i temi fondamentali toccati nell’apertura della Cop26 di Glasgow. Insieme al premier italiano, altri leader internazionali hanno espresso il loro punto di vista e condiviso problemi e soluzioni.

Via alla Cop26

Ricordiamo che la Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Cop26) di Glasgow, la 26ma, che si concluderà il 12 novembre. Il Regno Unito ospita l'evento in un periodo nel quale cresce la preoccupazione che i Paesi del mondo non stiano facendo abbastanza per limitare le emissioni di gas serra che hanno determinato un aumento delle temperature globali. La conferenza sul clima di Parigi del 2015 ha fatto appello a limitare l'aumento medio a un massimo di 2 gradi centigradi, o ancora meglio a un massimo di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

Per la Cop26, a 200 Paesi viene chiesto di fornire i piani per un taglio delle emissioni entro il 2030. Molti Paesi hanno reso noti questi piani per la riduzione delle emissioni prima del summit, ma nelle due settimane che seguiranno si attendono nuovi annunci, da come compiere una transizione più rapida alle auto elettriche a come accelerare l'abbandono del carbone.

La ricetta di Draghi

Dicevamo di Mario Draghi. Il premier italiano è stato chiarissimo: "Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi nel campo dei finanziamenti per il clima. Dobbiamo far lavorare insieme il settore pubblico e quello privato, in modi nuovi. Il Primo Ministro Johnson ha evidenziato quanto denaro disponibile ci sia: parliamo di decine di migliaia di miliardi di dollari. Ma ora dobbiamo utilizzarli. Ora dobbiamo trovare modi intelligenti per spenderli, e spenderli velocemente".

Draghi ha quindi parlato della necessità di puntare su banche multilaterali di sviluppo e non solo: “Abbiamo bisogno di programmi specifici per i paesi, in cui la Banca Mondiale e le altre banche multilaterali di sviluppo possano realmente condividere le azioni e rendere tutto questo denaro utilizzabile ai fini di uno sforzo positivo”. Anche perché, come ha affermato Boris Johnson, i soldi non sarebbero un problema.

Una corsa contro il tempo

La Cop26 è un momento di verità per i nostri piani per fermare il cambiamento climatico", ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un tweet. "L'Europa si impegna ad essere il primo continente climaticamente neutrale al mondo e ad unire le forze con i suoi partner per un'azione climatica più ambiziosa", ha proseguito Von der Leyen. "La corsa globale per la rete zero entro la metà del secolo è iniziata", ha poi concluso.

Il primo ministro britannico Boris Johnson, padrone di casa, ha utilizzato una metafora calzante per riferirsi ai problemi trattati durante l’evento. “Dobbiamo disattivare questo dispositivo del giorno del giudizio. Più aspetteremo e più alto sarà il prezzo che alla fine saremo costretti a pagare sulla catastrofe. L'umanità per troppo tempo è stata ad aspettare", ha dichiarato Johnson.

Il cambiamento climatico, inoltre, come ha sottolineato Draghi, può avere gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Ma anche esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali; può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata.

L'impegno di Biden

C’era grande attesa per il commento di Joe Biden. Il presidente americano ha dichiarato che "il cambiamento climatico sta già devastando il mondo, e costa alle nostre nazioni trilioni di dollari". Scendendo nel dettaglio, Biden ha fatto un esempio concreto: “Alluvioni e tempeste che succedevano una volta in un secolo ora sono frequenti, ed è una cosa che coinvolge tutto il mondo. Dobbiamo agire subito. In questa catastrofe penso che ci sia un'opportunità: costruire il futuro con l'energia verde, creando posti di lavoro in questo settore, pulendo l'aria e gli oceani per i nostri figli”.

Questa è una grande opportunità anche a livello economico. L'attuale volatilità dei prezzi dell'energia, ad esempio, è un ottimo incentivo ad agire. Diversificare le fonti di energia è quindi nell'interesse di ogni singola nazione. È quello che faremo negli Stati Uniti", ha concluso Biden. Le idee e la buona volontà per invertire la rotta prima che sia troppo tardi non mancano. Vedremo se alle parole seguiranno davvero anche i fatti.

"Serve fronte unitario"

Per la lotta al cambiamento climatico servono un fronte unitario, politiche ottimistiche e impegni: queste sono le parole chiave di Emmanuel Macron. "La Francia, è più in generale l'Unione europea, come anche il Regno Unito, sono pronte per soddisfare i loro impegni", ha detto. Il capo dello Stato francese ha aggiunto che la vera sfida oggi è "dare attuazione ai nostri impegni".

I Paesi che non stanno contribuendo "quanto dovrebbero" sono chiamati "a soddisfare le loro responsabilità" entro la fine della Cop26, ha aggiunto Macron.

Il presidente francese ha sottolineato il recente lavoro di aiuto al Sudafrica per ridurre la sua dipendenza dal carbone.

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