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Dopo il test la minaccia coreana: "Siamo una potenza nucleare"

Dopo il test missilistico, la dittatura torna a minacciare. "Un successo storico"

Un miltare sudcoreano passa davanti a una tv che trasmette le parole di Kim
Un miltare sudcoreano passa davanti a una tv che trasmette le parole di Kim

I trionfali megafoni della propaganda sono tornati a tuonare in Corea del Nord, con il "regno eremita" di Kim Jong-un che annunciava al mondo un "successo storico" ottenuto con il lancio di un Hwasong-15, il missile balistico intercontinentale che ha rotto una tregua durata oltre due mesi.

Con il test missilistico di quel missile che Pyongyang ha magnificato come in grado di colpire "tutto il territorio degli Stati Uniti", rinnovando le minacce alla potenza occidentale che di recente ha aggiunto altre sanzioni alla pila che incombe sulla dittatura e inserendola nell'elenco dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo, è arrivata anche una dichiarazione ben precisa. "Siamo uno Stato nucleare", ha detto Kim.

Il missile testato ieri, che ha raggiunto i 4.500 chilometri di altitudine, è andato a inabissarsi nel Mar del Giappone dopo il lancio dalla provincia di Pyongsong, non molto distante dalla capitale nordcoreana.

Un'azione "inaccettabile", hanno subito commentato i vicini del Sud e il Giappone, mentre il presidente Trump assicurava: "Ce ne occuperemo".

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