"L'Occidente contro se stesso: nega di essere sotto l'attacco della Russia e dell'islam. Quanti danni da Bergoglio"

Il filosofo e politico Marcello Pera: "Papa Francesco, pauperista, ostile ed estraneo all'Europa"

"L'Occidente contro se stesso: nega di essere sotto l'attacco della Russia e dell'islam. Quanti danni da Bergoglio"

Marcello Pera, 81 anni, filosofo, politico, ex parlamentare di Forza Italia, ex presidente del Senato.

Presidente, sono passati due anni dal 7 Ottobre. Cosa è stata esattamente quella giornata per la storia di Israele e per la storia dell'occidente?

"Per Israele è un trauma non rimarginabile. Ci vorranno generazioni perché diventi solo un ricordo; al momento, è un incubo e una minaccia ancora imminente. Non solo gli israeliani, tutti gli ebrei del mondo rivivono il senso di un ritorno al passato".

Hamas è solo un gruppo terroristico o è qualcosa di più?

"È un'organizzazione con un braccio militare micidiale e un braccio politico che la guida, ma che ne è anche trascinato. I negoziati che stanno per cominciare ci diranno chi prevarrà, e soprattutto se i politici saranno più ragionevoli e potranno fermare la Milizia".

Pensa che sia in corso un vero e proprio attacco all'Occidente?

"Ci sono più attacchi all'Occidente. C'è quello russo, c'è quello islamico, e c'è quello peggiore di tutti: l'attacco che l'Occidente fa a se stesso pensando di non essere sotto attacco".

L'Occidente ha i mezzi per difendersi?

"Questo è il punto dolente. Con la presidenza Trump, l'Europa deve trovare i mezzi per difendersi. E dico l'Europa, perché con Trump la nozione di Occidente è caduta. Per me è un trauma devastante, anche emotivo, che mai mi sarei aspettato in vita mia. Per l'Unione europea e per i nostri bilanci è uno shock e un buco non indifferente. Aggiungo un'altra preoccupazione enorme: non siamo preparati. Per anni, concetti come difesa, esercito, armi, li abbiamo rimossi. Siamo stati tutti educati come figli dei fiori, cittadini di Bengodi, abitanti di Venere, e ora ci scopriamo nudi. Per questo, la reazione tipica è: morire per Dresda? Giammai! Noi siamo per la pace. E se ci fanno la guerra? Beh, avranno le loro buone ragioni e dunque bisogna negoziare! L'abbiamo scritto anche nella costituzione: l'Italia ripudia la guerra".

La Costituzione aggiunge: come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

"Giusto. Ma cos'è la guerra se non un mezzo di risoluzione delle controversie internazionali?".

Il passaggio del papato da Ratzinger a Bergoglio ha indebolito l'Occidente?

"Enormemente. Per Benedetto XVI e prima di lui per Giovanni Paolo II, il cristianesimo non era la religione dell'Occidente, ma la religione che si è insediata soprattutto in Occidente, gli ha dato la sua identità, ha plasmato la sua civiltà. Francesco era ostile all'Occidente nella versione americana, e estraneo all'Europa. Era un pauperista sudamericano che non ha neppure badato a spese dottrinali".

Cosa pensa della impresa fallita della Flottilla? Buonafede? Propaganda? Azione teleguidata da Hamas?

"Per chi l'ha guidata, la Flottilla era un modo per mostrare che Israele è uno Stato canaglia e che l'America di Trump è il suo complice. Per le piazze che hanno manifestato in suo favore e a difesa della Palestina è stato prevalentemente un'esplosione di buoni sentimenti a buon mercato. Stavolta, le ragioni dell'altro non sono state prese in considerazione. Quando si è gridato Palestina libera non si è inteso e voluto dire anche libera da Hamas. Sui buoni sentimenti di tanti giovani perbene hanno speculato in modo talvolta ignobile stampa e televisione. Li sente? Israele sapeva in anticipo del massacro del 7 ottobre. Israele stermina i palestinesi. Israele finanzia Hamas per fare la guerra. Israele compie un altro Olocausto. E via con immagini di bambini, lacrime e macerie".

Allora lei non vede responsabilità di Israele?

"Sì che ne vedo. Ed è un altro colpo al mio cuore come la morte dell'Occidente. La destra religiosa che ora condiziona la politica di Israele agisce in modo simmetrico ad Hamas: sogna anch'essa nei termini dal fiume al mare. Ha in mente la Grande Israele del regno di Dio dove non abitino infedeli. Un radicalismo alimenta l'altro. È una tragedia che rende difficile qualunque soluzione di pace".

Il fenomeno dell'antisemitismo sta dilagando? C'è la possibilità di arginarlo?

"Sì, la testa del serpente antisemita, spesso nascosta sotto le foglie, è rispuntata. Un nostro ragazzo a scuola ha paura ad alzarsi e dire io sono ebreo. E di sicuro non porta la kippah in piazza. È già costretto a nascondersi, perché lo fanno sentire colpevole o complice".

L'accordo di pace proposto da Trump può avere successo?

"È l'unica soluzione ragionevole che abbiamo per cominciare il processo di pace".

Davvero può essere Tony Blair il deus ex machina della ricostruzione?

"Tony Blair non riuscirà se non riuscirà a coinvolgere i palestinesi, come ha detto il Segretario di Stato Parolin".

L'Italia può giocare un ruolo nella pace e nella ricostruzione?

"Lo sta giocando. Tanta irrisione da parte della sinistra verso Giorgia Meloni per poi approvare in Parlamento, sia pure a denti stretti, la sua posizione!".

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