Coronavirus

Coronavirus, l'annuncio di Trump: "Da Fda ok per terapia al plasma"

Trump ha annunciato che la Fda ha dato autorizzazione urgente per la cura con l'utilizzo del plasma dei guariti. E il vaccino potrebbe essere pronto prima delle elezioni presidenziali

Coronavirus, l'annuncio di Trump: "Da Fda ok per terapia al plasma"

Prima il via libera per utilizzare il plasma dei pazienti guariti dal Covid-19 come trattamento contro il coronavirus. Poi lo sprint finale per il vaccino, che potrebbe essere pronto entro il 3 novembre, data delle prossime elezioni presidenziali americane. Sono queste le due armi sanitarie sulle quali avrebbe intenzione di puntare Donald Trump in vista del testa a testa con Joe Biden sempre più imminente e incerto.

Il trattamento al plasma

In attesa dell'antidoto anti Covid, proprio oggi Trump ha effettuato "un annuncio storico". "La Fda ha dato autorizzazione urgente per la cura con l'utilizzo del plasma dei guariti", ha dichiarato il presidente in una conferenza stampa tenuta alla Casa Bianca.

Il tycoon ha quindi aggiunto che la cura con il plasma di chi ha sconfitto il virus è la "cura più urgente che possiamo usare in questo momento" per colpire il Sars-Cov-2. Da qui l'invito di The Donald a tutti i guariti dal Covid di donare il plasma così da farlo utilizzare nelle cure.

Trump ha inoltre ringraziato la Fda per l'autorizzazione urgente e sottolineato che è stato notato un miglioramento nel 35% dei malati del Covid con l'uso del plasma dei guariti. Fino a questo momento il plasma convalescente è già stato utilizzato per trattare circa 70.000 americani che hanno contratto il coronavirus.

L'annuncio è arrivato dopo giorni in cui i funzionari della Casa Bianca hanno parlato di ritardi politicamente motivati da parte della Food and Drug Administration nell'approvazione di un vaccino e di terapie per la malattia provocati per limitare le possibilità di rielezione di Trump.

In merito alle pressioni alla Fda, Trump ha precisato che si "è trattato di una scelta coraggiosa che non c'entra con la politica ma è di vita o morte". Ieri il presidente aveva tuttavia accusato "il deep State, o chiunque altro, sopra l'Fda" di rendere "molto difficile per le aziende farmaceutiche convincere la gente a testare i vaccini e le terapie. Ovviamente sperano di ritardare la risposta fino a dopo il 3 novembre. Bisogna concentrarsi sulla velocità e salvare vite umane!".

Vaccino prima delle elezioni?

Arriviamo così all'altro grande tema: quello del vaccino. Secondo quanto scrive il Financial Times, l'amministrazione repubblicana sta valutando la possibilità di aggirare i normali standard normativi statunitensi per accelerare sul vaccino sperimentale britannico contro il coronavirus da utilizzare negli Usa prima delle elezioni presidenziali.

Il piano prevederebbe che la Food and drug administration assegni già ottobre l'"autorizzazione all'uso di emergenza" al vaccino in fase di sviluppo in una partnership tra AstraZeneca e l'Università di Oxford, sulla base dei risultati di uno studio britannico relativamente piccolo.

Lo studio AstraZeneca ha arruolato 10 mila volontari, mentre le agenzie scientifiche del governo degli Stati Uniti sostengono che un vaccino debba essere studiato su 30 mila persone per superare la soglia di autorizzazione.

AstraZeneca sta anche conducendo uno studio più ampio con 30 mila volontari, sebbene i risultati arriveranno dopo lo studio più contenuto.

Rendere disponibile un vaccino prima delle elezioni potrebbe consentire a Trump, di affermare di aver invertito la rotta su un virus che ha ucciso più di 170 mila americani a seguito delle critiche diffuse sulla sua gestione della pandemia.

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