"Ecco perché il Covid è la nostra poliomelite"

Parla il dottor Hart, il medico che ha salvato la vita al primo ministro britannico: “Il Covid-19 è la poliomielite di questa generazione. Un gran numero di pazienti presenterà disabilità fisica, cognitiva e psicologica post malattia critica che richiederà una gestione a lungo termine”

"Ecco perché il Covid è la nostra poliomelite"

Il Coronavirus è una malattia terribile secondo il medico luminare inglese che ha avuto in cura il primo ministro britannico Boris Johnson, colpito dal Covid-19 e salvo grazie al tempestivo intervento dei sanitari del St.Thomas Hospital di Londra.

Durante la prima settimana di lockdown nel Regno Unito, il professor Nicholas Hart, esperto di medicina respiratoria e terapia intensiva aveva affidato i propri pensieri in un messaggio postato sulla propria pagina Twitter, dove si poteva leggere tutta la sua disperazione e sconcerto dinanzi ad un nemico ancora sconosciuto. Era il 22 marzo quando il dottore scriveva: “Una richiesta di aiuto. Ho lavorato per 18 ore al giorno, come molti altri miei colleghi, per proteggere tutti i nostri pazienti e tutto il nostro favoloso team NHS. Il Coronavirus è una malattia grave. Voglio che chiunque si prenda cura di se stesso e rimanga al sicuro. Per questa ragione, ti prego, resta chiuso in casa”.

Con i giorni il contagio si è esteso anche in Gran Bretagna, ed il dottor Hart ha potuto esaminare sempre più casi di Sars-Cov-19. L'esperienza vissuta sul campo, a contatto con i pazienti infetti, lo ha quindi portato a fare uno sconcertante paragone.

“Il Covid-19 è la poliomielite di questa generazione. I pazienti sviluppano una malattia lieve, moderata oppure grave”, ha twittato lo scorso 30 marzo, riferendosi alle persone da lui esaminate durante l'emergenza e traendo poi delle conclusioni su una delle possibili conseguenze della malattia. “Un gran numero di pazienti presenterà disabilità fisica, cognitiva e psicologica post malattia critica che richiederà una gestione a lungo termine. Dobbiamo agire in anticipo”, ha infatti affermato, come riportato dal “DailyMail”.

Da quel giorno il dottor Nicholas Hart ha continuato a combattere in prima linea contro il terribile male che sta affliggendo il mondo. Dopo aver trascorso ben tre drammatiche notti in terapia intensiva, tenendo tutto il Regno Unito col fiato sospeso, il premier Johnson, ora ristabilito, non ha mancato di esprimere tutta la propria gratitudine nei confronti di Hart e degli altri medici che si sono occupati di lui. È di pochi giorni fa la notizia della decisione presa dal primo ministro insieme alla compagna Carrie Symonds di chiamare il figlio appena nato con i nomi dei sanitari che gli hanno salvato la vita. Il piccolo, infatti, si chiama Wilfred Lawrie Nicholas Johnson. Nicholas, proprio come il dottor Nicholas Hart.

“È difficile trovare le parole per esprimere il debito di gratitudine verso il sistema sanitario nazionale per avermi salvato la vita”, ha dichiarato il premier inglese, in un post lasciato sulla propria pagina Twitter. “Mi hanno dato una maschera per il viso e ho ricevuto litri e litri di ossigeno, ho tenuto a lungo quella e il tubicino per il naso. È stato un momento difficile, non lo nego.

Avevano una strategia per affrontare uno scenario del tipo “morte di Stalin”. Non ero in forma particolarmente brillante e sapevo che c’erano piani di emergenza in atto”, ha raccontato al “The Sun”, parlando della propria esperienza col Coronavirus.

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