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Coronavirus, Macron ammette: "Siamo in guerra, nemico è qui"

Emmanuel Macron prepara la Francia alle misure restrittive: domani verrà sospeso Schengen. Il presidente ha parlato di una vera e propria "guerra" contro un nemico "invisibile"

Coronavirus, Macron ammette: "Siamo in guerra, nemico è qui"

Dopo lo svolgimento delle elezioni municipali nel corso del passato fine settimana, anche la Francia di Emmanuel Macron cambia narrativa sul coronavirus. Una modifica che dovrebbe andare di pari passo con delle restrizioni normative.

La frase choc, quella che rimbalzerà con ogni probabilità su ogni media nazionale ed internazionale, è la seguente: "Siamo in guerra - ha detto il presidente transalpino - il nemico è qui". La presa di posizione del vertice dell'Eliseo è condita da una prima richiesta: una "mobilitazione generale", che deve coinvolgere tutti. Oltralpe, insomma, si preparano al peggio. Dove per "peggio" bisogna intendere i rischi dovuti alla diffusione del Covid-19. Il secondo turno delle municipali - conosciamo quale sia il sistema elettoral francese, ossia il double ballot - è stato rinviato a data da destinarsi. Per ora niente ballottaggi. Poi si vedrà.

La notizia è stata data, tra gli altri, anche dall'Adnkronos, che ha riportato le dichiarazioni rilasciate poco fa dal leader di En Marche!. Attenzione alle contromisure: l'esecutivo francese dovrebbe vagliare ulteriori norme restrittive nel corso delle prossime ore. Qualcosa è già stato messo in campo. Altro diventerà obbligatorio nel corso delle prossime ore. Emmanuel Macron non ha affatto nascosto la complessità del quadro ai cittadini che rappresenta: "Evitare il panico e non credete ai falsi saggi. Continueremo a informarvi. Siamo in guerra, una guerra sanitaria è ovvio, ma il nemico esiste, è invisibile, ma si diffonde e si propaga". Poi stanno emergendo i mantra comportamentali, quelli che nel Belpaese abbiamo conosciuto quasi per primi: Macron ha invitato i francesi a restare a casa. E poi l'inquilino dell'Eliseo ha sottolineato pure come sia necessario anche "limitare i contatti".

L'enfant prodige della politica francese adesso concorda con le linee imposte in Italia, insomma, e aggiunge quanto segue al suo ragionamento odierno: "Ho adottatto regole per limitare gli spostamenti, per limitare al massimo i contatti che vanno oltre la casa e l'ambito familiare. Bisogna uscire solo per fare la spesa, mantenendo un metro di distanza, non abbracciarsi. Non è possibile fare viaggi lunghi".

Sin da principio, il politico progressista aveva anche posto un accento sulle "responsabilità individuali". Ora, invece, sembra venuto il momento di un vero e proprio conflitto, che chiama a raccolta la collettività nel suo complesso. La misura più forte, tra quelle adottata dalle autorità francesi, riguarderà Schengen. Lo ha già fatto la Spagna: la Convenzione firmata nel 1990 verrà sostanzialmente sospesa.

C'è anche un orario: le 12 di domani, 17 marzo 2020.

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